Il modo in cui è giunta la vittoria numero 1.100 (sì, avete capito bene, settimo all time, superato recentemente anche l'amico e mentore Larry Brown) da capo allenatore Nba non è andato proprio giù a Gregg Popovich, coach dei San Antonio Spurs. Male gli speroni, costretti a soffrire fino all'ultimo tiro contro i derelitti Dallas Mavericks di Rick Carlisle, orfani, tra gli altri, di Dirk Nowitzki, Andrew Bogut e Deron Williams.
E Pop non le ha mandate certo a dire ai suoi giocatori, utilizzando termini durissimi nelle interviste post-gara con la stampa: "Per quanto ci riguarda è stata una prestazione patetica - le parole del coach dei cinque titoli - loro avevano molti giocatori non disponibili. Li avevamo anche noi (fuori Aldridge e Parker, ndr), ma loro avevano certamente più problemi. Abbiamo dimostrato mancanza di rispetto verso i nostri avversari. Totale mancanza di umiltà. Una prestazione davvero patetica sui due lati del campo, sia come esecuzione che come voglia di giocare. E' stata una performance orribile. Ah, ho dimenticato di dirlo: ovviamente Dallas meritava di vincere". Inizia a comprendere l'aria che tira all'ombra dell'Alamo anche Pau Gasol, il catalano arrivato in estate come free agent e sulla carta sostituto di Tim Duncan: "Alla maggior parte degli allenatori interessa solo vincere. In fondo, una vittoria è una vittoria. Poi, eventualmente, il giorno dopo ti spiegano un paio di cose che non gli sono piaciute, e si va avanti. Qui invece c'è attenzione ai dettagli, non ci si accontenta, perchè se si vuole vincere un titolo, bisogna puntare all'eccellenza. Stasera avremmo dovuto giocare meglio e più a lungo, è una delle lezioni che ti trasmette l'Nba: mai abbassare la guardia. Bisogna avere lo stesso approccio a prescindere dall'avversario, e da questo punto di visto stasera non abbiamo certo fatto un buon lavoro".
Conosce invece perfettamente il suo allenatore Manu Ginobili, decisivo nelle fasi finali della partita: "E' stata una brutta prestazione - dice l'argentino da Bahia Blanca - ci è mancata l'energia necessaria per competere contro qualsiasi squadra Nba. Forse il fatto di aver avuto due giorni di riposo e di sapere che Dallas era in difficoltà non ci ha aiutati a trovare la giusta concentrazione. I Mavs sono stati a lungo avanti nel punteggio, hanno preso fiducia, come accade sempre in Nba, perchè ogni squadra ha giocatori di talento che possono accendersi da un momento all'altro. Ci siamo comportati da irresponsabili, non eravamo sugli standard che questa lega richiede ogni sera, e abbiamo quasi perso la partita". Si esprime sulla gara anche David Lee, dodici punti e un buon impatto dalla panchina come sostituto del rookie Davis Bertans: "Penso che a Pop non siamo affatto piaciuti stasera, e ce lo ha fatto sapere parlando in quel modo. Ha ragione, tutti avremmo potuto fare qualcosa di più, ma questa è la pallacanestro: non si può pensare di essere sempre al top ogni sera. Ciò che conta di più però è che ora dovremo andare in trasferta a Charlotte e a Boston, contro due ottime squadre: dovremo necessariamente giocare meglio di quanto fatto stasera".