Prosegue il momento difficile dei Minnesota Timberwolves di Tom Thibodeau. Towns e compagni si fanno infatti rimontare un vantaggio di quindici lunghezze accumulato alla fine del terzo quarto contro i Boston Celtics di Brad Stevens, incappando così nella loro nona sconfitta stagionale. Vittoria di misura invece per i San Antonio Spurs di Gregg Popovich, che all'AT&T Center superano i Dallas Mavericks di Rick Carlisle in uno dei derby texani.

Minnesota Timberwolves - Boston Celtics 93-99 

Al Target Center Brad Stevens può contare sugli ormai recuperati Horford e Crowder, ma l'avvio dei biancoverdi è condizionato dalle difficoltà difensive nella marcatura su Karl-Anthony Towns. L'ultimo rookie dell'anno domina in attacco, segnando con movimenti di potenza e con tiri da fuori: gli rispondono Al Horford (che si fa notare anche per una stoppata su Rubio) e il solito Isaiah Thomas. Al primo giro di cambi la gara è ancora in totale equilibrio, con Marcus Smart e Nemanja Bjelica a ergersi a protagonisti dei secondi quintetti di Thibodeau e Stevens. Minnesota prova l'allungo sul finire del secondo periodo, quando prima Gorgui Dieng, poi LaVine e Towns danno ai padroni di casa una decina di punti di vantaggio. Margine che si amplia alla ripresa delle operazioni, ancora grazie a Dieng e Wiggins. L'attacco dei Timberwolves si inceppa però clamorosamente negli ultimi dodici minuti (solo dodici i punti messi a referto), mentre per i Celtics ecco contribuire dalla panchina Jerebko, Olynyk e Smart. Decisivo soprattutto Terry Rozier, fondamentale nel ricucire l'ultimo strappo, con la collaborazione di un Horford molto convincente e dell'utilissimo Avery Bradley. Il solo Towns non può bastare ai Timberwoves per resistere all'onda biancoverde, che si abbatte sul Target Center anche grazie a Thomas. 

Minnesota Timberwolves (4-9). Punti: Towns 27, Dieng 20, Wiggins 14, LaVine 11, Bjelica 10. Rimbalzi: Towns 18, Dieng 10. Assist: Rubio 9. 

Boston Celtics (8-6). Punti: Thomas 29, Horford 20, Bradley 13, Rozier 12. Rimbalzi: Horford e Smart 6. Assist: Horford e Smart 5. 

San Antonio Spurs - Dallas Mavericks 96-91

Quintetto sperimentale per Gregg Popovich, che lascia a riposo LaMarcus Aldridge e Tony Parker, rimpiazzati dai rookies Davis Bertans e Dejounte Murray, mentre per i Mavs Carlisle lancia Mejri per Bogut. Partenza lenta per gli Spurs, che in attacco si affidano a Kawhi Leonard e in difesa subiscono la buona vena realizzativa di Wesley Matthews e Harrison Barnes. Senza Aldridge, è un Pau Gasol molto più coinvolto quello che si prende sulle spalle San Antonio, nonostante sia la second unit di Popovich a fare la differenza e a chiudere il primo tempo in sostanziale parità: i vari Lee, Forbes e Ginobili danno ottime risposte allo staff tecnico degli Spurs, ma il protagonista assoluto della serata dell'AT&T Center è Seth Curry, fratello di Steph, a segno per ben cinque volte dall'arco e spesso immarcabile dagli speroni. La gara rimane in equilibrio anche nel secondo tempo, nonostante l'apporto fondamentale di David Lee. Nel finale San Antonio mette la testa avanti grazie a Patty Mills e a un paio di giocate decisive del solito Manu Ginobili, ma rischia l'harakiri contro Matthews, che sbaglia due tiri liberi di troppo. I Mavs hanno anche la palla del vantaggio a venti secondi dalla fine, ma Barnes non riesce a trovare il canestro: Green e Ginobili non tremano dalla lunetta, e San Antonio può tirare un sospiro di sollievo quando anche Curry non va a bersaglio con la tripla che sarebbe valsa l'overtime.

San Antonio Spurs (11-3). Punti: Leonard 24, Mills 17, Gasol 16, Lee 12. Rimbalzi: Leonard 9. Assist: Leonard, Murray e Green 4.

Dallas Mavericks (2-11). Punti: Curry 23, Barnes e Matthews 20. Rimbalzi: Mejri 11. Assist. Matthews e Curry 4.