Al termine di una partita dai ritmi e dal punteggio basso, i New York Knicks di Jeff Hornacek si impongono al Madison Square Garden sui Dallas Mavericks di Rick Carlisle, orfani - tra gli altri - di Dirk Nowitzki. Primo tempo inquietante quello dei padroni di casa, che soffrono a rimbalzo e non trovano mai le giuste spaziature in attacco, riscattato da una ripresa in cui Hornacek sostituisce un lungo (Joakim Noah) con un piccolo (Justin Holiday) per cercare di avere un minimo di ritmo. Ci pensa così Carmelo Anthony ad alimentare il parziale che decide la sfida e manda al tappeto i Mavs, in grossa difficoltà in attacco, dove al momento non ci sono grosse alternative alle incursioni di J.J. Barea e agli isolamenti per Harrison Barnes.

Rick Carlisle si presenta al Madison Square Garden di New York senza Dirk Nowitzki, ancora out per un problema al tendine d'Achille, sostituito in quintetto dal giovane Finney-Smith. Con Devin Harris e Deron Williams fermi ai box, il backcourt è composto da J.J. Barea e Wesley Matthews, tra i più positivi in avvio di partita. I Knicks sembrano subito estremamente preoccupati di eseguire con ordine in attacco, affidandosi a un triangolo spurio per dare il via all'azione. Ne scaturisce però uno scarso movimento di uomini e palla, mentre il Garden rumoreggia e ogni giocata è lenta e prevedibile. Derrick Rose prova a scuotere se stesso e i compagni con un paio di penetrazioni delle sue, ma viene più volte rispedito al mittente da Andrew Bogut, che peraltro domina anche a rimbalzo offensivo contro un irriconoscibile Joakim Noah. La gara rimane a bassissimo punteggio (il primo tempo si chiuderà con lo score di 36-39), e l'unica luce per New York è rappresentata da Kristaps Porzingis, a segno sia in post che dalla media e lunga distanza. Dall'altra parte Seth Curry ci mette un po' di brio e di tiro perimetrale (malissimo i Mavs dall'arco, 5/28, 17.9%), contribuendo insieme a Salah Mejri a un allungo in doppia cifra degli ospiti. Il tunisino stoppa tutti sotto il suo canestro, ma anche la second unit di Hornacek risponde presente, con Ndour, Jennings, Holiday ed Hernangomez. Rose è invece limitato da problemi di falli, mentre Anthony rimane ai margini della gara, apparentemente nelle mani di Dallas quando si va all'intervallo lungo.

Alla ripresa delle operazioni ecco però la mossa vincente di Hornacek: fuori Noah, dentro Justin Holiday. Il gioco offensivo dei Knicks ne ricava enormi benefici, con spaziature finalmente adeguate e un attacco meno ingolfato. Si apre così un parziale di 21-2 che spezza in due la partita, in cui il grande protagonista è Carmelo Anthony, a segno soprattutto in isolamento dal gomito destro. Porzingis continua intanto a mostrare meraviglie in relazione alla sua stazza, e gli ospiti si inceppano invece clamorosamente. Non funziona più nulla nel quintetto di Carlisle, che vede il solo J.J. Barea continuare ad attaccare con la giusta decisione. C'è anche una buona difesa di New York nel terzo quarto del Madison, nonostante la sensazione sia che siano i Mavericks ad andare in difficoltà da soli. Justin Holiday giustifica la sua presenza in campo con una prestazione da 6/7 al tiro, per sedici punti complessivi e un plus/minus di +30, mentre Rose continua ad avere problemi di falli senza riuscire a sfondare nelle sue penetrazioni al ferro. La gara si trascina così con i Knicks avanti di una quindicina di lunghezze nel quarto quarto, fin quando una tripla di Brandon Jennings induce Carlisle ad alzare bandiera bianca, mandndo in campo seconde e terze linee, tra cui Hammons, Acy, Powell e l'interessante argentino Nicolas Brussino. Svuota la sua panchina anche Jeff Hornacek, dando spazio ai vari Kuzminskas, O'Quinn e Baker, consapevole che il suo lavoro ai Knicks è appena cominciato.

New York Knicks (4-6). Punti: Porzingis 25, Anthony 24, Holiday 16. Rimbalzi: Porzingis 11. Assist: Rose 5.

Dallas Mavericks (2-7). Punti: Barnes 20, Barea 17. Rimbalzi: Bogut 9. Assist: Barea 4.