Come il lupo sente l'odore del sangue e azzanna la propria preda, ripetutamente, fino a stenderla, così Andrew Wiggins decide di firmare il proprio career high in faccia ai Los Angeles Lakers, fino ad abbatterli. Il finale della gara giocata al Target Center racconta infatti di una rotonda vittoria dei Minnesota TImberwolves per 125-99, con una memorabile prestazione della first pick del draft 2014: 47 punti, con 14/21 dal campo e 17/22 in lunetta. Gran parte del merito per il raggiungimento della terza vittoria stagionale (a fronte di 6 sconfitte) è del canadese, ma la prova di tutta la squadra è più che di rilievo, a partire da un Bjelica da 24 e 8 rimbalzi.

Anche Ricky Rubio riesce a dire la sua, specialmente in un avvio di gara che vede immediatamente gli attacchi sugli scudi e le difese in crisi, o quasi. Il playmaker spagnolo è uno dei protagonisti del tentativo di fuga durante la prima frazione, insieme appunto a Wiggins e al serbo. L'ingresso della second unit porta i Lakers a ricucire lo svantaggio, riemergendo dal -12, per poi essere di nuovo ricacciati all'indietro da un'inguardabile serie di difese superficiali. Un paio di canestri consecutivi di Payne sono il segnale che i tempi per la fuga sono maturi, così Wiggins raccoglie la palla al balzo e inizia a dominare la partita a suo modo, trascinando Minnesota fino al +23 all'intervallo lungo (69-46).

Suona la carica per i gialloviola Nick Young in apertura di ripresa, alcuni canestri della speranza ai quali risponde un Karl-Anthony Towns magistrale in ogni tipologia di fondamentale, facendo poi culminare il terzo quarto, equilibrato, con una tripla piedi per terra che porta i suoi sul +15, mantenendo ancora sufficientemente profondo il solco. Tocca poi a Lou Williams prendere le redini della squadra per l'ultimo quarto, e i Lakers arrivano anche fino a -8, ma le risposte dei Timberwolves sono efficaci e le armi molteplici, così da riuscire addirittura ad ampliare la forbice fino a raggiungere il +26 finale.

Per i ragazzi di Walton si tratta di una battuta d'arresto pesante ma preventivabile per una squadra in pieno processo di crescita, mentre Minnesota trova le prime risposte importanti dopo una partenza difficile, anche se il percorso per Thibodeau sembra ancora lungo e tortuoso.