Agevole vittoria in trasferta per i Golden State Warriors di Steve Kerr, che dominano al Pepsi Center di Denver contro i Nuggets di Mike Malone e Danilo Gallinari (non positiva la prova dell'azzurro, 11 punti con 2/9 dal campo, un rimbalzo e un assist). Grande protagonista per gli ospiti Steph Curry: il due volte MVP gioca da leader, nel primo tempo mette in ritmo i compagni e poi si scatena nel terzo quarto, chiudendo con 33 punti e sette triple mandate a bersaglio. Si ferma invece a 73 partite consecutive la striscia di gare di Kevin Durant con almeno 20 punti a referto: KD non scollina oltre quota 18 in trenta minuti di gioco, ma poco importa per una Golden State che aggiorna il suo record a sette vittorie e due sconfitte.

Di ritorno al Pepsi Center dopo una lunga striscia di gare in trasferta, i Nuggets di coach Malone confermano in quintetto Gary Harris, che affianca Mudiay nel reparto esterni. Nurkic e Jokic provano invece subito a sfruttare l'accoppiamento favorevole sotto il canestro avversario, ma dall'altra parte del campo subiscono le spaziature di Golden State, con Draymond Green sul perimetro e Pachulia sempre in movimento. Il primo quarto segna in maniera netta l'andamento della sfida: gli ospiti scappano via grazie a Curry, che legge perfettamente le situazioni di attacco - in particolare quelle di transizione - e fa segnare Durant e Thompson, mentre Denver fatica con il quintetto titolare. Fanno meglio le riserve dei padroni di casa, che ritrovano energia e brio con Kenneth Faried, Jamal Murray e Juan Hernangomez, mentre Kerr concede minuti all'ex di turno JaVale McGee. Mudiay mostra lampi del suo talento, Nurkic diventa pericoloso sul pick and roll, e così i Nuggets riducono lo svantaggio a una dozzina di lunghezze sul finire del primo tempo, quando anche Danilo Gallinari mette a segno una tripla centrale. Risposta però immediata di Klay Thompson, che confeziona un gioco da tre punti e manda le due squadre negli spogliatoi sul 51-65.

Alla ripresa delle operazioni ci pensa Stephen Curry a mettere in chiaro le cose per Golden State. Il due volte MVP entra nella sua personalissima zone con il tiro da tre punti (chiuderà con 7/13 dall'arco), facendo esaltare la stesso pubblico del Pepsi Center, che accompagna con Ooh di meraviglia le sue giocate. E' il momento in cui la sfida prende definitivamente la direzione dei californiani, che si godono un Thompson silenzioso ma convincente e il solito Draymond Green uomo ovunque. Il vantaggio degli ospiti supera addirittura le trenta lunghezze verso la fine del terzo periodo, mentre i malcapitati Nuggets si leccano le ferite dando riposo ai titolari e facendo entrare in campo diverse riserve. Gli ultimi minuti diventano così utili solo ad aggiornare il tabellino, e a un paio di giovanotti di Denver per farsi notare dal proprio allenatore. In particolare Jamal Murray, Juan Hernangomez e Malik Beasley approfittano del garbage time per mettere punti a referto, contro una Golden State che si affida invece ai vari Ian Clark, James Michael McAdoo, Anderson Varejao, Patrick McCaw e Kevon Looney. Buono invece l'impatto dalla panchina nella prima parte di gara di Iguodala e Livingston, elementi fondamentali della second unit di Steve Kerr.

Denver Nuggets (3-5). Punti: Murray 14, Beasley 12, Gallinari, Harris, Hernangomez 11, Mudiay 10. Rimbalzi: Faried 11. Assist: Murray 6.

Golden State Warriors (7-2). Punti: Curry 33, Thompson 19, Durant 18, Green 13, McGee 10. Rimbalzi: Green e Durant 9. Assist: Curry 7.