San Antonio ingrana la quinta, vincendo la difficile trasferta sul campo degli Utah Jazz e raggiungendo quota 5-1, balzando anche in testa alla Western Conference grazie al passo falso di Golden State sul campo dei Lakers. Termina 100-86 in favore dei texani la gara della Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City: risultato raramente in discussione, con gli Spurs guidati dal solito Kawhi Leonard, autore di un'altra prova maiuscola da 29 punti e 11 rimbalzi, ma anche potendo contare su un'ottima man forte dal supporting cast o presunto tale che sia.

Popovich sceglie Patty Mills e Kyle Anderson per il quintetto base, lasciando Ginobili e Simmons in uscita dalla panchina, ottenendo risultati altalenanti visto che il primo parziale lo piazzano i Jazz ed è un 10-2 che non fa comunque tremare le gambe ai campioni NBA 2014. Proprio un reduce di quel gruppo ricuce immediatamente lo strappo: è Mills che indovina un paio di bombe, da lì poi la strada si spiana, l'impatto di Ginobili è il migliore che ci possa essere e arriva anche un contro-parziale di 12-1 che annebbia l'attacco di coach Snyder e firma il primo +10 a fine quarto.

La difesa di Popovich, rispetto a quattro giorni fa, sale decisamente di colpi e risponde alle offensive avversarie con più prontezza, anche se nella parte centrale del match Utah cerca di recuperare con alcune ottime iniziative, condotte sempre dal movimento di palla, ma San Antonio resta saldamente in controllo del match e vi resterà fino alla fine, aiutati anche dal dominio al rimbalzo, specialmente del subentrante Dedmon (6 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate in 12 minuti di utilizzo).

Oltre a Kawhi, a mantenere gli avversari a distanza provvede un LaMarcus Aldridge da 19 punti con ottime percentuali, mentre Mills chiuderà con 16. Per Utah il migliore è un Rodney Hood da 18 punti, ma che non basta per evitare la terza sconfitta stagionale. San Antonio ora tornerà in Texas per ospitare in back-to-back i Clippers, mentre i Jazz voleranno a New York per il matinée domenicale.