Ricky Rubio non riesce proprio a trovare continuità nella sua avventura Nba. Dopo essersi lesionato il legamento crociato anteriore del ginocchio destro nell'ormai lontano 2012 ed essere stato poi fuori causa anche nelle stagioni successive per acciacchi assortiti, il playmaker di Badalona si è ora infortunato al gomito destro, come riferito in una nota ufficiale dalla sua franchigia d'appartenenza, i Minnesota Timberwolves.

Non si tratta di frattura o di problemi ossei, ma i tempi di recupero di Rubio non sono ancora stati indicati dallo staff medico dei T'Wolves, comunque non troppo preoccupato per il k.o. sofferto dal giocatore nel quarto quarto della gara persa a Sacramento contro i Kings. Senza il suo playmaker titolare, Tom Thibodeau dovrà lanciare in cabina di regia il rookie Kris Dunn, scelto alla posizione numero cinque all'ultimo Nba Draft: "E' pronto, non è qui per caso - ha dichiarato coach Thibs - è un gran giocatore, deve solo entrare in campo e fare il suo lavoro. Dal punto di vista difensivo ha già fatto intravedere buone cose, con l'esperienza migliorerà ancora. Sta imparando qualcosa ogni giorno che passa, ci saranno ovviamente degli up and down nel suo gioco, ma la sua intensità non è in discussione". Non sembra certo timoroso di dover prendere il timone della squadra il diretto interessato, ventidue anni da Providence: "Nelle ultime due partite mi sono già trovato in situazioni difficili - le parole di Dunn, per molti addetti ai lavori candidato al premio di rookie of the year - e sono proprio quelle le gare che mi piace giocare. Ora non mi resta che farmi trovare pronto e salire di livello insieme ai miei compagni di squadra". A Minnesota si augurano davvero che Dunn possa confermare quanto di buono fatto vedere al college, anche per l'avvio di stagione della squadra di Thibodeau, che ha fatto registrare due sconfitte in altrettante gare di regular season. Dopo i k.o. di Memphis e Sacramento, l'ex allenatore dei Bulls ha lanciato un segnale ai suoi giocatori, pretendendo maggiore durezza mentale, soprattutto nei momenti chiave delle partite.

"Manca durezza mentale, fisica ed emotiva - le parole del coach riportate dal Minneapolis Star Tribune - ogni squadra ha due o tre grandi realizzatori, ed è ovvio che su questi giocatori gli avversari mettano una pressione particolare. A questo tipo di pressione bisogna saper rispondere. Non è un problema di responsabilità individuale, bensì di squadra. A Sacramento il terzo quarto è stato un grosso problema, abbiamo già guardato quali sono stati gli errori: dobbiamo essere più tosti". Chi per ora non ha invece mostrato problemi di questo tipo è Gorgui Dieng, centro titolare della squadra, in scadenza di contratto nel 2017. La franchigia di Minneapolis ha però immediatamente provveduto ad evitare che il prodotto di Louisville potesse diventare free agent a giugno, rinnovando l'accordo con il giocatore per altri quattro anni, a sessantaquattro milioni di dollari complessivi (sedici a stagione). Secondo quanto riportato da Marc J. Spears di Espn, l'intenzione del frontoffice dei Timberwolves è quello di far crescere insieme il reparto lunghi titolare, formato dallo stesso Dieng e da Karl-Anthony Towns, lo scorso anno rookie of the year, e considerato il principale punto di riferimento tecnico della franchigia, ancor più di Andrew Wiggins, che invece sarebbe stato individuato come il principale destinatario degli strali del suo allenatore per mancanza di intensità.