Corsare nella notte NBA le regine - o quelle che sulla carta dovrebbero esserlo - della Western Conference. Continua senza sosta la marcia dei San Antonio Spurs di coach Popovich, vincenti a Miami nonostante l'assenza di LaMarcus Aldridge. Gara di testa per i texani, avanti fin dalle prime battute grazie al duo Leonard-Gasol; non bastano Whiteside e Dragic ai padroni di casa, che non coronano la rimonta nel finale. Rimonta che invece riesce ai finalisti dello scorso anno, i Golden State Warriors, con Durant sugli scudi nel finale, quando dopo l'aggancio firmato Curry, il nuovo acquisto decide la gara chiudendo a quota 37 (primato stagionale).   

Miami Heat - San Antonio Spurs 99-106

Uno stratosferico Kawhi Leonard trascina gli Spurs nel finale all'American Airlines Arena di Miami. Negli ultimi sei minuti di gara l'ala di Popovich sale in cattedra firmando gli ultimi 12 punti per gli ospiti, che tengono così a bada il tentativo di rimonta dei padroni di casa firmato Dragic e Johnson. Gara sostanzialmente equilibrata quella andata in scena in Florida, sebbene gli Spurs abbiano condotto per tutta la durata dell'incontro fatta eccezione per un breve periodo ad inizio gara. Gasol e Ginobili firmano l'allungo nel primo quarto, confermato dal ritorno in campo di Leonard nel secondo dopo aver subito un taglio sotto l'occhio destro. Whiteside mette a dura prova le resistenze in post di Gasol, così come Dragic sfugge spesso alle marcature perimetrali degli esterni di Pop. E' Mills, con Gasol, a mantenere intatte le distanze tra le squadre, con San Antonio che tiene a bada gli Heat. I canestri di Babbitt e Winslow risultano vani nel tentativo di cucire uno strappo che, seppur minimo, gli speroni conserveranno fino alla seconda metà di quarta frazione, quando Leonard sale sul proscenio per apporre la sua firma in calce sul poker degli Spurs. 

Phoenix Suns - Golden State Warriors 100-106 

Durant e Curry - e chi altrimenti - festeggiano il successo di Phoenix - Foto Getty Images
Durant e Curry - e chi altrimenti - festeggiano il successo di Phoenix - Foto Getty Images

Non bastano gli sforzi di Warren e Bledsoe negli ultimi minuti di gara ai Phoenix Suns per battere i Golden State Warriors di Curry e Durant. Dopo un primo tempo equilibrato, nel quale i padroni di casa erano riusciti con percentuali migliori ad andare avanti di 8 a fine primo quarto (30-22), i finalisti della passata edizione delle Finals operano il sorpasso a cavallo dell'intervallo grazie alle triple di Stephen Curry (5/8 complici due errori nel finale) che in coppa con Kevin Durant confeziona le giocate decisive negli ultimi minuti del quarto periodo. Booker accorcia due volte sul -2, ma il jumper e l'alley oop dell'ex Thunder sparigliano le carte. Curry e Durant sono infallibili dalla lunetta, Warren, Booker e Bledsoe al contempo falliscono dalla distanza le occasioni ultime per la rimonta ed i canestri dell'ultimo minuto risultano soltanto utili a rimpinguare il bottino personale. Seconda vittoria per i campioni NBA del 2015, terza sconfitta di fila per i Suns, nonostante la migliore prestazione delle tre.