Il primo derby stagionale in Texas è degli Houston Rockets di Mike D'Antoni, che trascinati dal duo Harden-Ariza hanno la meglio dei Dallas Mavericks privi di Dirk Nowitzki. Ospiti che dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato approfittano delle pessime percentuali al tiro dalla distanza dei Mavs per scappare via con due triple di Harden nel finale della terza frazione, prima di legittimare nell'ultimo quarto mantenendo intatto il vantaggio acquisito. Occasione per Harden e soci per riscattare la sconfitta nella gara inaugurale contro i Lakers, mentre Dallas resta ferma al palo senza vittorie. Non basta la prima prestazione di assoluto livello - con carreer high annesso - di Harrison Barnes, autore di 31 punti.
Inizio equilibrato all'American Airlines Arena di Dallas, con i padroni di casa che all'esordio casalingo provano fin da subito a sfruttare la buona vena di Harrison Barnes: l'ex Warriors piazza 12 dei 24 punti della sua squadra nei primi dieci minuti, rispondendo al primo tentativo di allungo degli ospiti che fin dalle prime battute impostano il match secondo il congeniale corri e tira d'antoniano. Ariza, Anderson e Gordon trovano il fondo della retina (21-12), ma è il nuovo beniamino di casa con cinque punti di fila a suonare la carica per i Mavericks, coadiuvato da quattro punti di Seth Curry. Ancora Barnes dalla distanza impatta a quota ventiquattro prima della sirena di fine quarto, che sottolinea lo zero nella casella dei punti fatti da James Harden (0/5 dal campo). Il barba carbura nel secondo periodo, quando le percentuali dei padroni di casa iniziano a scendere pericolosamente. Qualche errore di troppo degli ospiti permette ai Mavs di restare aggrapati al match, sebbene il destino della gara sembri saldamente tra le mani di Harden e soci. Il tredici rosso inizia ad attaccare ripetutamente il canestro, trovando spesso i compagni liberi sul perimetro o in taglio. Ariza continua a martellare la retina, ma Justin Anderson e Bogut ricuciono lo strappo. Il gioco da tre punti del barba, sulla sirena, vale il più due ospite all'intervallo lungo (52-50).
In avvio di ripresa Dallas prova ancora con Barnes - altri sei personali - a restare attaccata alla gara, ma con il passare dei minuti le difficoltà dei compagni di squadra al tiro si acuiscono, con gli ospiti che progressivamente riescono a guadagnare margine sul tabellone. I liberi di Gordon e l'ennesima tripla di Ariza contribuiscono al 9-2 di parziale che indirizza la gara verso Houston, ma sono le tre triple di fila di Harden a fine quarto a spaccare in due la contesa dopo il tentativo di rimonta casalingo. Anderson e Barea provano in avvio di ultima frazione a mettere una pezza alla situazione, ma è dalla distanza che i Rockets fanno la differenza, tirando con il 47% a fine gara: prima Ariza (quinta personale) e poi Gordon (98-84) mettono la parola fine alla sfida, spegnendo definitivamente le velleità di rimonta dei padroni di casa.
"Mi sentivo particolarmente in ritmo nei finali di quarto. Credo che finire nel migliore dei modi i singoli periodi sia uno degli aspetti principali sui quali stiamo lavorando maggiormente" ha commentato un soddisfatto James Harden a fine gara. "Dirk non sarà in campo per sempre. Quest'anno dovremmo sederlo in panchina a riposo qualche volta, per prevenire qualche infortunio. Gli altri ragazzi devono crescere e guardare avanti, io in testa a tutti - ha detto coach Carlisle a fine gara -. Abbiamo tutti bisogno di accrescere il livello del nostro gioco quando un giocatore del genere non è disponibile in campo e dobbiamo imparare a farlo". Infine, il parere di Ariza sulla vittoria: "Non possiamo solo basarci sull'attacco o sulle capacità di Harden di condurci alla vittoria come lo scorso anno. Dobbiamo farlo collettivamente, di squadra, in attacco come anche nella metà campo difensiva".
I tabellini
Dallas Mavericks
Houston Rockets