È stata senz'altro la sorpresa della notte, perchè d'accordo che gli Spurs sono gli Spurs, ma dai Warriors ci si attendeva tanto (forse troppo), e invece hanno deluso.

Concentriamoci ora su quello che è stato il piano-partita - il gameplan - di coach Popovich per questa partita.

- "SWITCH EVERYTHING!"

È stato chiaro l'ordine di Popovich ai suoi, ovvero di cambiare su tutti i blocchi, con e senza palla. Questo possesso è solo un esempio, ma i neroargento hanno effettuato un numero elevatissimo di cambi:

- RUN CURRY OFF THE 3-POINT LINE

Espressione americana con la quale si intende costringere l'avversario (in questo caso Curry) ad entrare dentro l'arco dei 3 punti, togliendogli così di fatto il tiro da 3. Questo perchè naturalmente un cambio che porti uno come Gasol su Curry può essere una soluzione solo temporanea per la difesa, che si trova comunque in una situazione di difficoltà con il proprio centro sull'mvp delle scorse due stagioni. Cosa deve fare allora Gasol? Spingere Curry dentro, verso l'area, negandogli il tiro da dietro l'arco dei 6.75. Piuttosto si vuole concedere a Curry l'arresto-e-tiro da 2, o un canestro in entrata (possibilmente con un aiuto a rendergli la vita difficile). Ma il tiro da 3 no, perchè rischia di avere un effetto anche psicologico devastante, con la squadra che prende coraggio e il pubblico che si infiamma. E non a caso, a mio parere, Popovich ha chiamato time-out sia dopo la prima che dopo la seconda tripla di Steph. Il lavoro difensivo appena spiegato è esattamente quello che fa qui Aldridge, che non difende come farebbe contro qualsiasi altro giocatore, ma va molto vicino all'avversario che lo batte in palleggio e trova in entrata un canestro comunque non facile. Per la difesa, va bene così:

Altro esempio qui, con Aldridge che accetta il cambio su questo pick&roll in transizione e va molto, troppo vicino a Curry. A quella distanza non può minimamente pensare di tenere l'1contro1, e infatti viene battuto: ma è esattamente quello che vuole, perchè Curry quindi non tira da 3 ma attacca il ferro, dove Gasol è pronto in aiuto anche se commette fallo. Missione "togliere il tiro da 3 a Steph" riuscita di nuovo.

Qui tocca a Gasol cambiare, e dopo che Curry ha passato palla lo spagnolo va addirittura ad anticiparlo a 10 metri dal canestro. Quando Steph riceve di nuovo il pallone, Gasol ha come unico obiettivo quello di non farlo tirare da 3:

Ultimo esempio con l'altro centro, Dedmon. Cambia su Curry e tiene la mano protesa per contestare il tiro. Curry si accontenta di un long-2, e per la difesa è un buon possesso.

- SFIDARE GREEN AL TIRO

Cosa puoi fare contro una squadra con Curry, Thompson e Durant? Green è un altro signor giocatore, ma sicuramente non ha il tiro dei tre appena nominati, e dunque inevitabilmente scegli di concedergli qualcosa in più. Qui Aldridge è pronto ad aiutare su un eventuale lob per Pachulia, e quando la palla arriva a Green non è che si disperi.

In questa occasione addirittura Aldridge aiuta sulla penetrazione di Thompson nonostante sia sul lato forte: Green stavolta lo punisce con la tripla dall'angolo.

Anche qua Green segna, e guardate quanto spazio gli conceda Aldridge.

In questo possesso troviamo in rapida sequenza tutto quello di cui abbiamo parlato: prima il cambio su Curry sul pick&roll, poi il concetto di togliergli il tiro da 3, e infine seguite come Aldridge corra a tutta velocità dal lato debole per aiutare sulla penetrazione lasciando totalmente solo Green. Ci pensa Parker a contestargli il tiro, che non arriva neanche al ferro.

I rimbalzi inoltre sono stata un'arma importantissima per gi Spurs. Sappiamo infatti che i Warriors possono soffrire sotto canestro, e San Antonio ha quattro lunghi veri: andare forte a rimbalzo in attacco non può non essere parte integrante della strategia, e i 21 rimbalzi in attacco catturati ne sono la conseguenza. 55-35 il computo dei rimbalzi complessivi. Ciò detto, i Warriors ci hanno messo anche del loro, sbagliando tiri con spazio e perdendo palle in maniera ingenua: però per il momento queste sono le linee-guida a cui si rifaranno un po' tutti quando dovranno affrontare il superteam dei Warriors.

Chiudo con alcune osservazioni sparse:

- Pau Gasol: due cose che sicuramente porta all'attacco di San Antonio il catalano sono le sue abilità di passaggio, anche in spazi stretti...

.. e la possibilità di uno scarico sempre facile per chi penetra:

- Jonathan Simmons: non può giocare sempre così (o almeno così sperano le altre 29 squadre), ma questo ragazzo può essere davvero ciò che più mancava agli Spurs, cioè il giocatore 3-and-D che è ormai sempre più indispensabile nel basket moderno. La ciliegina sulla torta è questa stoppata.. vi ricorda qualcosa o qualcuno?

- Leonard & Aldridge: 35 punti con 10/21 dal campo e 15/15 dalla lunetta, 5 recuperi, 5 rimbalzi per il primo. 26 con 14 rimbalzi e 10/20 al tiro per il secondo. Non possono giocare così sempre. Vero? Vero?!

- La panchina degli Spurs e quella dei Warriors: Mills, Ginobili, Simmons, Lee e Dedmon hanno decisamente cambiato la partita quando sono entrati nel primo quarto, portando energia e maggiore movimento di uomini e palla, come riconosciuto dallo stesso Popovich.

Non segneranno 54 punti ogni partita, però avere una panchina efficace permette a Popovich di poter tenere i titolari per meno minuti consecutivi in campo. E molto spesso questi cinque hanno giocato contemporaneamente, oppure insieme al duo Leonard - Aldridge, o con uno solo dei due.

Non è stata invece all'altezza quella dei Warriors, che dopo Iguodala, Livingston e West dà ancora poche certezze, ma del resto questo è il contraltare dell'operazione Durant. Clark e McCaw sembrano essere i due esterni di cui Kerr si fida di più, mentre magari potremmo vedere più McGee per dare alla squadra la rim-protection di cui in questo momento ha decisamente bisogno.

La regular season è appena iniziata, guai a dare giudizi affrettati su qualsiasi squadra.