Insieme a Kawhi Leonard è ormai la prima opzione offensiva dei San Antonio Spurs. LaMarcus Aldridge, al secondo anno all'ombra dell'Alamo, si appresta ad iniziare una stagione fondamentale per la sua crescita come giocatore e come leader. In Texas le aspettative su di lui si sono moltiplicate dopo il ritiro di Tim Duncan, e sono già in molti ad attendersi grandi cose dal nuovo reparto lunghi completato da Pau Gasol.

Un anno di ambientamento, concluso in crescendo, e ora ad Aldridge tocca già vestire i panni del veterano, della guida per i più giovani dello spogliatoio. Ruolo che LMA sembra apprezzare: "In questo momento ho molta più fiducia in me stesso - dice Aldridge a Michael C. Wright di Espn - mi trovo a mio agio in questo sistema e non vedo l'ora di iniziare la stagione. Lo scorso anno invece c'era un non so che di misterioso, avevo appena lasciato una squadra con cui avevo giocato per tanto tempo. Adesso tutto sarà più facile, ne sono certo. So cosa la squadra vuole da me, mentre un anno fa ho avuto bisogno di un po' di tempo per adattarmi. Durante questo training camp sto cercando di insegnare qualcosa ai ragazzi più giovani, per trasmettere loro quei principi che io stesso ho dovuto imparare lo scorso anno". C'è però un rimpianto per la serie di semifinale playoffs persa a maggio contro gli Oklahoma City Thunder: in quell'occasione Aldridge diede un contributo offensivo notevole, ma non era al meglio a causa di una lussazione a un dito della mano destra: "C'è un po' di frustrazione per come sono andate le cose, ma credo di poter dire di aver dato il massimo nonostante l'infortunio". E del suo numero dodici ha parlato recentemente anche Gregg Popovich, coach degli Spurs: "LaMarcus e Kawhi Leonard sono i principali realizzatori della squadra, sarà interessante vedere come evolveranno in termini di leadership".

Lo stesso Aldridge è consapevole di essere ora un punto di riferimento per i compagni di squadra: "So che io e Kawhi dovremo prenderci maggiori responsabilità, specialmente adesso che Duncan si è ritirato. Proveremo ad essere dei leader anche vocali, sia in allenamento che in partita. Dobbiamo solo capire entrambi che adesso molto dipende da noi due. Alla fine della scorsa stagione Pop mi ha detto che avrei dovuto migliorare nel tiro da tre punti, ecco perchè quest'anno mi vedrete prendere quel tiro con maggiore continuità".

"Gasol è un giocatore dal grande talento, in allenamento abbiamo già provato diverse situazioni di alto-basso, anche se dobbiamo ancora imparare come giocare insieme in post. Tutti quelli che hanno giocato contro Pau sanno che lui è un giocatore molto intelligente. Ecco perchè non credo che avrà problemi di inserimento: ai tempi dei Lakers il suo sistema era l'attacco triangolo, mentre qui ci sono più giocate dal gomito. Ma per lui non cambierà poi così tanto". Versione confermata dallo stesso catalano: "La pallacanestro è cambiato molto in questi ultimi anni, nessun dubbio su questo - dice Pau Gasol - le squadre che hanno vinto il titolo hanno spesso schierato un quintetto piccolo e hanno aumentato il ritmo. Bisogna esserne consapevoli ed adeguarvisi, ma non allontanarsi troppo dai propri punti di forza. Noi dovremo utilizzare le nostre armi per vincere. Siamo tutti qui per vincere, è la cosa più importante, ecco perchè la squadra viene prima di tutto".