Nessun sospiro di sollievo per i Philadelphia 76ers. L'infortunio di cui è stato vittima Ben Simmons, prima scelta assoluta dell'ultimo Nba Draft, potrebbe infatti costare al giocatore australiano tre mesi di stop dall'attività agonistica. A riportarlo sono Brian Windhorst, Baxter Holmes e Jeff Goodman di Espn, che citano una fonte Nba secondo cui Simmons sarà sottoposto la settimana prossima a intervento chirurgico per la riduzione della frattura del quinto osso metarsale del piede sinistro.

Un'operazione che richiederebbe un lungo periodo riabilitativo, intorno ai tre mesi, e che farebbe così slittare l'esordio tra i professionisti dell'australiano. Esattamente come accaduto negli ultimi anni a Nerlens Noel (out per l'intera stagione 2013/2014 per la rottura del legamento crociato anteriore) e a Joel Embiid (che, a due anni dal Draft del 2014, deve ancora debuttare tra i grandi a causa di vari problemi, con conseguenti interventi chirurgici, al piede destro). Ora è toccato a Simmons cadere nella maledizione dei rookie dei Sixers, per di più incappando in un incidente di gioco all'apparenza banale. Simmons si sarebbe infatti infortunato venendo a contatto con Shawn Long, suo compagno di squadra, mentre effettuava una seduta di allenamento al training camp dei 76ers, presso la Stockton University nel New Jersey. Inizialmente lo staff medico di Philadelphia aveva ritenuto che si potesse trattare di una semplice distorsione alla caviglia. Poi, a causa del dolore persistente, sono stati effettuati ulteriori accertamenti, dai quali è emersa la frattura del piede sinistro. Non una frattura da stress, che avrebbe potuto essere superata con un approccio conservativo e tempi di recupero non troppo dilatati, ma quella che viene definita come una "acute fracture" del quinto osso metatarsale del piede sinistro, per la quale si renderà necessario un intervento chirurgico.

Nelle ultime ore l'entourage di Simmons ha contattato e poi consultato anche uno specialista di Cleveland, il dottor Brian Donley, ma il responso sarebbe stato lo stesso: intervento chirurgico e dodici settimane di stop. Se dovessero essere davvero questi i tempi di recupero, l'australiano potrebbe essere costretto a rimanere fuori fino agli inizi di gennaio, compromettendo così buona parte della sua regular season. Non si placano intanto le polemiche sull'aumento di peso del giocatore, che al Media Day dei Sixers aveva dichiarato di aver messo su massa muscolare per quindici chili complessivi durante l'estate. E proprio questa crescita muscolare tanto rapida e forzata è stata considerata da Tim Grover come la causa dell'infortunio. Grover, leggendario trainer di Michael Jordan (e poi anche di Kobe Bryant), nella giornata di ieri ha infatti tuonato contro l'abitudine degli staff atletici Nba di irrobustire troppo ragazzi ancora giovani e dal fisico in evoluzione. In realtà, sempre secondo quanto riportato da Espn, l'aumento di massa muscolare di Simmons durante l'estate sarebbe stato di soli due chili rispetto al peso alla data dell'ultimo Draft. Di simili speculazioni non può occuparsi ora Brett Brown, allenatore di Philadelphia, che dovrà trovare un modo per sostituire l'australiano, per il quale era stato pensato anche un ruolo da esterno. Nel roster dei Sixers non mancano infatti i lunghi, da Nerlens Noel a Jahlil Okafor, da Joel Embiid (che però verrà utilizzato con molta cautela a inizio stagione), a Dario Saric, il croato approdato in Nba a due anni di distanza dalla chiamata al Draft del 2014 (quando fu scelto e poi scambiato dagli Orlando Magic).