Idee chiare in casa Cleveland Cavaliers. I campioni in carica, a caccia del repeat, sono consapevoli che la sola presenza in squadra di un fenomeno come LeBron James dovrebbe garantire loro quantomeno la finale di Conference (anche se forse sarebbe più corretto parlare di accesso alle Nba Finals, dove LBJ presenzia ininterrottamente dal 2011) e hanno intenzione di preservare la loro stella più luminosa dalle fatiche di una stagione troppo logorante.
A confermarlo è Tyronn Lue, head coach della franchigia dell'Ohio ormai dallo scorso gennaio - che spiega come la gestione dei minuti del Prescelto sarà fondamentale anche nei prossimi mesi: "Ho dato un'occhiata al calendario - le sue parole riportate da Dave McMenamin di Espn - solo per cercare di fare qualcosa di sensato, dato che ci saranno occasioni in cui giocheremo quattro sere su cinque. Dobbiamo essere intelligenti, svegli, capire che alcuni giocatori chiave dovranno prendersi cura del proprio corpo e assicurarci che quando arriveranno i playoffs saremo pronti e al top della forma, come accaduto la scorsa stagione. La mia priorità è che i ragazzi arrivino sani alla postseason: ecco perchè continuerò a limitare i minuti di LeBron, che già l'anno scorso erano scesi al minimo in carriera. Anche Kyrie Irving dovrà riposare di più. Sappiamo che ai playoffs avremo bisogno di lui e di altri giocatori come Kevin Love. D'altronde è qualcosa che già l'anno scorso abbiamo saputo gestire benissimo insieme allo staff dei trainers. Ai playoffs, lo stato di forma conta più di ogni altra cosa. Se riusciremo ad arrivarci sani, sarò davvero entusiasta". Lue si sofferma poi su Mike Dunleavy, uno dei pochi nuovi arrivi dell'estate dei Cavs: "E' un giocatore che negli ultimi due anni ha tirato il 52% da tre su tiri aperti. Dal punto di vista difensivo è sempre al posto giusto. Ho parlato di lui con Thibodeau, mi ha confermato che è un difensore sottovalutato".
Condivide questo tipo di approccio James, che dichiara: "Come al solito cercherò di essere disponibile per i miei compagni di squadra a ogni palla a due. Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di avere ottimi allenatori: sia con coach Spoelstra a Miami che ora con Lue a Cleveland è stato fatto un grande lavoro per mantenermi in forma fino alla fine dell'anno, anche perchè io sono molto testardo quando si tratta di giocare. Hanno capito che nelle ultime sei stagioni, nelle quali sono sempre arrivato fino alle Finals, ho dovuto spendere molte energie: la longevità e la salute sono due fattori molto importanti. E' anche una questione di mentalità, a me piace l'idea di giocare ottantadue partite di regular season, ma se ciò non dovesse accadere sarà per il mio bene e quello della squadra. Resta il fatto che dal punto di vista mentale mi fa stare bene sapere che il mio fisico può reggere a tutte le gare di regular season. Ecco perchè dovrò avere lo stesso approccio dello scorso anno. In campo dovrò essere in grado di saper fare un po' di tutto: è questa la mia caratteristica principale".