Prosegue lo scambio di parole al miele tra Derrick Rose e Carmelo Anthony, da quest'anno compagni di squadra ai New York Knicks agli ordini del nuovo allenatore Jeff Hornacek. Dopo le dichiarazioni dell'Nba Media Day, con Melo pronto ad affermare di "non aver mai giocato al fianco di una point guard del calibro di Derrick", ieri è toccato all'ex giocatore dei Chicago Bulls affrontare il tema della convivenza con la stella più luminosa della franchigia del Madison Square Garden.
"Il mio compito è quello di entrare in campo e aiutare Carmelo a vincere - dice Rose nella facility dei Knicks, a Greenburgh - questa è la sua squadra. Voglio stimolarlo durante gli allenamenti, stargli addosso, spingerlo a fare meglio nel caso sia un po' pigro. Con me in squadra dovrebbe avere a disposizione molti più tiri aperti. Melo è un tiratore della grande distanza, sono certo che segnerà quei tiri. Sono qui per rendergli la vita più facile. E lo stesso vale per Joakim (Noah): anche lui ha firmato per i Knicks per mettersi a disposizione di Carmelo. Io e lui ci conosciamo bene, siamo stati compagni di mille battaglie, siamo ormai una coppia collaudata ad alti livelli. Il nostro compito sarà quello di aiutare il più possibile Anthony. Se tutto ciò significherà che dovremo sacrificarci, lo faremo. Qualsiasi cosa voglia da noi, siamo pronti a farla. Non vogliamo creare alcun tipo di problema, vogliamo solo vincere. Ecco perchè non voglio sentire parlare di questioni di ego. Non mi interessa nulla delle statistiche o di roba del genere. Non sono quelli i dati che guardo una volta terminate le partite. Solo quando vinco poi riesco a dormire bene la notte. Vincere è l'unica cosa di cui mi preoccupo. Sono venuto qui apposta. Quando uno pensa ai Knicks, gli vengono subito in mente i fasti di un tempo. Noi dobbiamo solo trascinare il pubblico dalla nostra parte e far tornare l'entusiasmo in città".
Replica dello stesso tenore da parte del diretto interessato, quel Carmelo Anthony apparso sempre più leader in questa estate 2016, dopo aver preso posizione sui casi di violenza nel Paese e aver guidato Team USA all'oro olimpico di Rio de Janeiro: "Credo di essere più entusiasta io di quanto lo sia lo stesso Derrick - dice Melo dopo l'allenamento del martedì - adoro le storie di ritorni. Mi piacciono quei ragazzi che la gente dà per spacciate, ma che continuano a lottare contro tutto e tutti e poi hanno un'opportunità per dimostrare il loro reale valore. Il Rose di oggi è molto diverso dal giocatore che tutti voi avete visto negli ultimi due anni. Basta guardarlo in faccia per accorgersene". Melo si dice poi molto soddisfatto del rapporto con il nuovo head coach Jeff Hornacek: "Penso che abbia già preso il controllo dello spogliatoio. Ha fatto sentire la sua voce, e il messaggio è arrivato forte e chiaro. Ci ha detto cosa si attende da noi, e penso che i ragazzi risponderanno alla grande. E' stato presente anche durante l'offseason, è una persona aperta al dialogo. Ha voluto subito capire molto del nostro gruppo, di noi giocatori. Quando vinci, la gente ti assegna automaticamente il ruolo e le capacità del leader, mentre quando perdi si dice che non si è in grado di essere un leader. E' qualcosa che vogliamo cambiare a partire da quest'anno".