Ventata di aria nuova ad Oklahoma City, dove i Thunder di Billy Donovan ed oramai in tutto e per tutto di Russell Westbrook si sono presentati sereni e sorridenti al Media Day che la NBA organizza annualmente con ogni franchigia. Tra nuove motivazioni e soprattutto nuovi volti, il tema principale delle domande alle quali hanno risposto i protagonisti riguardava ovviamente la partenza di Kevin Durant destinazione San Francisco. "Non gli ho parlato" l'eloquente risposta dello zero a riguardo, che ha subito rilanciato in vista dell'inizio del campionato con una dose massiccia di motivazioni.
"Vincere. L'obiettivo principale resta quello di vincere tutte le partite a nostra disposizione e puntare al campionato ogni anno. Questo è il mio obiettivo ed è quello che proverò a fare in campo. Avere la leadership del gruppo non mi spaventa affatto, anzi, è un motivo in più per aiutare la squadra a vincere un campionato. Come giocheremo? E' ovvio che con un roster nuovo dobbiamo aggiustare il modo di scendere in campo, notte dopo notte. Dipende anche da chi affronti e dal modo in cui vuoi giocare. Certe volte proveremo ad accelerare, altre invece ad andare a ritmi più bassi. Dipende da troppi fattori, dalla gara, dalle situazioni e da chi è sul parquet".
Si riparte, quindi, ad Oklahoma City, da uno zoccolo duro formato da Westbrook, per l'appunto, oltre che dai vari Steven Adams, Nick Collison e da chi lo scorso anno ha vestito questa canotta come Andre Robertson ed Enes Kanter, che ha così esordito: "Russ era il nostro leader anche lo scorso anno. Ci ha aiutato moltissimo in spogliatoio ed in campo, guida la squadra davvero bene e amo giocare con lui".
Decisamente diverso, invece, il discorso impostato da coach Donovan, che guarda maggiormente al suo lavoro tattico da effettuare sul gruppo: "Dobbiamo trovare una nostra identità di gioco, in primis. Vorrei provare a gestire ed esaltare le caratteristiche del gruppo intero e coinvolgere tutti i giocatori nel nostro sistema. Non è facile, ma è una bella sfida. Westbrook? Russell deve pensare a fare ciò che sa, quello che maggiormente mi importa adesso è crescere come squadra, non individualmente".
Dalle parole di Donovan a quelle di una delle colonne portanti della squadra, nello spogliatoio prima ancora che in campo, Nick Collison: "Ci sono tanti volti nuovi e per questo motivo l'esperienza che abbiamo Westbrook ed io in squadra sarà ancor più importante nel loro inserimento. Ci aspetta un duro lavoro, quello di entrare in campo e provare a mettere il massimo sul parquet per migliorare giorno dopo giorno come squadra, capire il modo in cui vincere le gare ed arrivare nel miglior modo possibile al crepuscolo della stagione". Una frecciatina, in pieno stile Adams, inoltre, a Kevin Durant: "Il cuore del gruppo è rimasto lo stesso degli altri anni, chi portava avanti la squadra con la propria leadership è rimasto, ed è ciò di cui avevamo bisogno".
Infine, fiato anche ai volti nuovi, con Victor Oladipo che ha così commentato l'impatto con Russell Westbrook durante gli allenamenti: "Soltanto dopo aver lavorato con lui ho potuto capire l'intensità e la voglia con la quale si allena e cura se stesso. C'è un motivo per tutto quello che fa, per ogni movimento, per ogni esercizio, che si può tradurre in campo, durante le partite. Ho imparato davvero tanto in queste settimana a Los Angeles con lui".