Il giocatore più migliorato della stagione Nba 2015/2016 dovrebbe rimanere ancora a lungo a Portland. C.J. McCollum e il frontoffice dei TrailBlazers (presidente esecutivo Neil Olshey) hanno infatti trovato un accordo per un'estensione quadriennale del contratto che legherà il giocatore alla franchiga dell'Oregon. Le cifre sono quelle dell'Nba versione estate 2016, ovverosia 106 milioni di dollari per quattro stagioni (il contratto non era in scadenza, quindi il nuovo accordo entrerà in vigore dal primo luglio 2017 e durerà fino al 2021), il che equivale a un compenso superiore a 25 milioni l'anno. A riportare per primo la notizia Adrian Wojnarowski di The Vertical, seguito subito dopo da Ramona Shelburne di Espn.
L'affare McCollum si aggiunge a quelli conclusi con i giovani Allen Crabbe e Meyers Leonard. Crabbe, restricted free agent, era stato a un passo dal finire ai Brooklyn Nets, prima che Portland pareggiasse l'offerta della franchigia newyorchese proponendo al giocatore un quadriennale da 74.8 milioni di dollari. Con la firma di McCollum, il reparto esterni a disposizione di Terry Stotts è ora di primo livello, se si considera anche l'acquisizione del free agent Evan Turner, in uscita dai Boston Celtics. Il principale punto di riferimento tecnico della squadra dell'Oregon resta però Damian Lillard, capace di condurre i suoi a un'inattesa semifinale di Conference a Est, persa in cinque gare contro i Golden State Warriors. Alla fine è rimasto anche Meyers Leonard, centro atipico, tiratore da tre punti, buon rimbalzista ma atleta non eccezionale (ancora troppo meccanico). Il perchè l'ha spiegato proprio Neil Olshey qualche giorno fa a Tualatin, facility dei Trail Blazers: "Mantenere qui i giocatori i migliori è molto importante per noi - le parole dell'ex general manager dei Clippers - in una franchigia la stabilità è fondamentale. Non abbiamo alcuna intenzione di lasciar andar via i ragazzi che abbiamo pescato al Draft: questo è un segnale per tutti i giocatori da noi scelti alla lottery. Alla fine della scorsa stagione abbiamo parlato della profondità del nostro roster. Avevamo qualche buco di troppo, forse non numericamente ma per quanto riguarda certi tipi di giocatori. Credo che abbiamo fatto un lavoro durante questa free agency, anche perchè sapevamo che questo sarebbe stato l'ultimo anno in cui fare certe operazioni, massimizzando lo spazio salariale a nostra disposizione".
E Olshey parla a ragion veduta, perchè Evan Turner non è stato l'unico free agent ad arrivare alla corte di Terry Stotts. Sono infatti passate sottotraccia le prese del centro nigeriano Festus Ezeli e della point guard Shabazz Napier. Ezeli, in uscita dai Golden State Warriors, garantirà maggiore fisicità e verticalità a un reparto lunghi che nella scorsa stagione si è molto basato su Mason Plumlee ed Ed Davis come centri (poco utilizzati il veterano Chris Kaman e il giovane Noah Vonleh). Napier invece, MVP della Final Four NCAA del 2014 con University of Connecticut, sarà il backup di Lillard, ruolo in cui Stotts non ha alternative, se non quella di dare la palla in mano a McCollum e a Turner. Il roster di Portland è probabilmente uno dei più giovani dell'intera Nba: eccezion fatta per Kaman, nessuno dei giocatori a disposizione dello staff tecnico ha più di ventisette anni. Gli stessi Al-Farouq Aminu e Maurice Harkless hanno rispettivamente venticinque e ventitrè anni, con già una discreta esperienza nella posizione di small forward, ruolo in cui dal prossimo anno ci sarà anche Jake Layman, giocatore da Maryland e scelta numero 46 dell'ultimo Draft, arrivato via Orlando nell'affare Napier. L'acquisizione di Turner crea forse qualche problema di abbondanza a Terry Stotts, se si considera che, oltre a Lillard, ci sarà da far ruotare McCollum, Crabbe, Aminu, Harkless e lo stesso Turner, in lotta per due maglie in quintetto. Problemi che solo fino a dodici mese fa erano inimmaginabili per una squadra smontata e ricostruita dopo gli addii di Aldridge e Batum.