L'Olimpiade di Rio chiama, l'Italbasket è chiamata a rispondere quest'oggi nella prima delle due gare da dentro o fuori. Penultimo atto del Pre Olimpico in corso di svolgimento a Torino, con il PalaIsozaki che si appresta a vivere due giorni di grande basket e di grandi emozioni. Si parte stasera con l'Italia di Ettore Messina, reduce da due successi in altrettante gare, impegnata in semifinale contro il Messico di Cruz e Hernandez. Partita tutt'altro che facile da risolvere, sebbene sulla carta le differenze siano sostanziali, con il coach azzurro che alla vigilia del match ha bacchettato a dovere i suoi nell'intento di evitare spiacevoli cali di tensione.

Gli azzurri ripartono dalle certezze che la difesa, di squadra, ha dato nelle prime due gare. I successi dell'Italia nascono proprio dallo spirito di sacrificio mostrato da tutti i protagonisti spalle a canestro, laddove Gallinari e compagni erano spesso mancati nelle precedenti versioni. Da ritrovare, invece, la fluidità offensiva, con alcuni azzurri apparsi ancora in ritardo di condizione e di brillantezza. Fondamentale, ancora una volta, sarà l'approccio alla gara, con i padroni di casa chiamati già dai primi minuti di partita a fare la voce grossa con la voglia di irretire gli avversari prevenendo sorprese di qualsiasi genere e provando a limitare le sfuriate dei solisti messicani.

Gli avversari - Il Messico si è presentato a Torino senza la sua stella più luminosa, Gustavo Ayon, ma i presenti a disposizione di coach Valdeolmillos sono ugualmente temibili, trascinati da una sfrenata garra che si unisce indissolubilmente ad una fisicità estrema di tutti i protagonisti che scendono sul parquet. L'uomo da osservare con maggiore attenzione è Francisco Cruz, miglior realizzatore della squadra nelle prime due gare. Nel primo tempo contro la Grecia, Cruz è riuscito a mettere a ferro e fuoco, dalla distanza come in penetrazione, la difesa ellenica, che ha trovato solo a gara in corso le giuste contromisure. Al suo fianco tre ottimi giocatori quali Jorge Gutierrez, Hector Hernandez e le triple di Stoll, sempre pericoloso piedi a terra da oltre l'arco.

Pronostico ipoteticamente chiuso, con l'Italia ovviamente favorita dalla spinta del pubblico di casa e da un valore complessivo di squadra enormemente superiore. Tuttavia, la voglia dei messicani non è seconda a quella di nessuno, con il play Paul Stoll che ci ha tenuto a sottolineare l'importanza della gara: "In 40 minuti può succedere di tutto: daremo il massimo per ribaltare il pronostico. L'Italia è forte, ha molte individualità di livello, avrà il pubblico dalla sua. Eppure so che non partiamo battuti". Nella sconfitta contro la Grecia di Antetokounmpo, i messicani hanno messo in mostra tutte le loro qualità nel primo tempo, ma anche i molti limiti quando la difesa greca ha cambiato decisamente marcia nella ripresa.

La chiave del match - Da fronteggiare, in primis, la fisicità degli avversari, che spesso diventa un grosso punto a favore dei messicani, ma può oltremodo rappresentare un handicap difensivamente. L'Italia dovrà provare a difendere intensamente per provare a scappare in contropiede, con la transizione difensiva dei ragazzi di Valdeolmillos che non è impeccabile (vedi le schiacciate a campo aperto degli Antetokounmpo e compagni). Inoltre, sarà decisiva l'abilità degli azzurri di sfiancare le loro resistenze muovendo la palla velocemente con molto penetra e scarica, lavorarndo così ai fianchi la loro difesa non esattamente di sistema, con aiuti e recuperi tutt'altro che impeccabili.

I roster

I precedenti

Quella di stasera sarà la decima sfida tra azzurri e Messico, con il bilancio che pende a favore dei centro-americani, che ne hanno portate a casa ben cinque. L'ultima sfida risale però al 10 giugno 1977 a Città del Messico, quando questi ultimi si imposero di 3 punti.