Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski per The Vertical, Tim Duncan avrebbe esercitato la player option prevista in suo favore per il contratto che lo legherebbe ai San Antonio Spurs anche per la prossima stagione (a 5.6 milioni di dollari). La situazione sarebbe però ancora in divenire, perchè il caraibico non avrebbe ancora deciso se proseguire o meno nell'attività agonistica. L'esercizio della player option in era infatti dovuto alla scadenza della stessa clausola, fissata proprio per oggi, 29 giugno 2016. Dunque Duncan sembra così lasciarsi aperta la porta per un altro anno con la maglia degli Spurs, ma intanto continua a riflettere sull'ipotesi del ritiro.

L'indecisione circa il futuro di The Big Fundamental e del suo compagno di squadra Manu Ginobili non preoccupa però il general manager dei neroargento R.C. Buford, che poche settimane fa aveva al riguardo dichiarato: "Come per ogni stagione stiamo mettendo a punto i nostri piani-programma, ma ci sono diversi scenari che possono presentarsi davanti a noi. Saremo pronti per ogni eventualità e, una volta messi insieme tutti i tasselli del mosaico, costruiremo una squadra competiva". Squadra della quale dovrebbe far ancora parte Boris Diaw, che non sarà tagliato da San Antonio ma a cui verrà invece garantito un altro anno a sette milioni di dollari. Secondo fonti vicine a Mark Stein di Espn, Pau Gasol sarebbe invece solo "un obiettivo secondario" dei neroargento, che avrebbero peraltro abbandonato la corsa a Mike Conley, point guard free agent dei Memphis Grizzlies. Ma Duncan e Ginobili non sono gli unici veterani a tenere la propria franchigia di riferimento con il fiato sospeso. Anche Dwyane Wade non è infatti certo di proseguire con la maglia dei Miami Heat. Dopo tredici stagioni trascorse in Florida, al momento le trattative tra il prodotto da Marquette University e il frontoffice di Pat Riley non avrebbero ancora dato i frutti sperati, al punto che Wade sonderà il mercato tra poche ore, quando scadrà il suo contratto annuale da venti milioni di dollari. Heat che devono fronteggiare anche la free agency di Hassan Whiteside e Luol Deng, ma che si apprestano a rinnovare la fiducia all'allenatore Erik Spoelstra rinnovando con lui un accordo in scadenza 2017.

Anche LeBron James sta in queste ore facendo parlare di sè per la scelta di uscire dal contratto che lo lega ai Cleveland Cavaliers. Nessun allarme però per la franchigia che ha appena conquistato il primo titolo Nba della sua storia, perchè il "Prescelto" eserciterà la player option out solo per rinegoziare i termini dell'accordo che lo lega ai Cavs. L'anno prossimo James avrebbe dovuto ricevere un compenso da 24 milioni di dollari ma con ogni probabilità proverà a mettere sul piatto le prestazioni monstre delle ultime Finals per arrivare a una cifra intorno ai 27.5 milioni, quantomeno secondo quanto riportato da Chris Broussard e Dave McMenamin di Espn. Già durante la parata per la celebrazione del titolo vinto in rimonta sui Golden State Warriors, LeBron aveva dichiarato di "amare Cleveland. Ci sono solo alcuni aspetti tecnici riguardanti il mio contratto di cui si prenderà cura il mio agente Ric Bucher".

E proprio gli sconfitti delle ultime Finals, i Warriors del general manager Bob Myers, dovranno decidere in queste ore cosa fare con Harrison Barnes, in scadenza do contratto a partire da domani notte e unrestricted free agent. Su Barnes ci sarebbe ora il forte interesse dei Philadelphia 76ers di Brian Colangelo, ma i californiani puntano a trattenere il giocatore nel caso dovessero mancare l'assalto a Kevin Durant. Altro obiettivo di Myers e Kerr è quello di trovare un lungo già pronto ad alti livelli: i nomi più gettonati sono quelli di Pau Gasol, David West, Joakim Noah e Timofey Mozgov.