"E' una brutta sensazione. Avere a disposizione tre occasioni per vincere l'anello e non sfruttarle, è frustrante. Ci conviveremo per tutta l'estate. Di certo non è una bella sensazione".

Torna a parlare Stephen Curry dopo la cocente sconfitta in gara-7 delle NBA Finals che hanno premiato i Cleveland Cavaliers di LeBron James. Il sole torna a baciare San Francisco, mentre i beniamini della Baia, i Golden State Warriors, dopo una stagione fatta di 73 vittorie in regular season e 15 nella post season, fanno conoscenza con una sensazione del tutto nuova, ancor più dolorosa perché inaspettata: il sapore della sconfitta non è mai dolce, soprattutto per chi non ci è abituato. La delusione e la rabbia per non aver saputo sfruttare i tre match point a disposizione è lampante, ancora viva negli occhi e nelle parole dell'MVP della regular season, che ha - in parte - deluso le aspettative dei suoi tifosi nella serie finale.  

"No, non ho acceso la TV ieri. Ho passato una grande giornata in compagnia della mia famiglia, con mia figlia che mi ha rincuorato. Non credevo avesse capito la situazione, ma quando gli ho detto che non era andata bene mi ha risposto "si, lo so papà, non fa niente". E' stato fantastico. Non voglio riguardare il film della gara, perché rievocherà brutti ricordi. Piuttosto abbiamo intenzione di capire cosa non è andato nei minuti finali, provando a capire inoltre cosa fare per controllare meglio la gara in quei momenti e tornare protagonisti ancora una volta il prossimo anno. In ogni caso non sarà la fine della nostra storia, ma solo un capitolo negativo all'interno di un libro: ciò che ci preme sottolineare in questo momento è la fratellanza del gruppo, qualcosa di speciale che vogliamo ancora preservare".   

Molto meno loquace Klay Thompson, che ha glissato così: "Credo ancora che i Warriors siano la migliore squadra del mondo. Non ho intenzione di guardare la partita, per favore. Mi risulta difficile anche parlare di basket, la delusione è ancora troppa. Svegliarsi stamattina è stato più difficile di quanto si possa pensare".   

Il protagonista assoluto di gara-7, in casa Warriors, è stato senza dubbio Draymond Green. Queste le sue parole: "Non mi siederò a flagellarmi, così come credo non lo farà nessun compagno o nessun altro. Eravamo a un minuto dal vincere il campionato, conducevamo 3-1 nella serie: abbiamo avuto le nostre opportunità, non le abbiamo sfruttate. Molta gente voleva vederci perdere e hanno avuto ciò che volevano. Non so però se riusciranno a vederlo realizzato ancora molte volte".