BRINDISI - Inizia a prendere forma il mosaico biancazzurro del patron Fernando Marino per la stagione sportiva 2016/2017: dopo aver sistemato il primo e fondamentale tassello, rappresentato dal nuovo coach Romeo Sacchetti, autore del "miracolo" sportivo di Sassari (scudetto e Coppa Italia nella stagione scorsa), la società salentina sta iniziando a muoversi sul mercato per assicurare alla piazza e al nuovo staff tecnico una squadra quanto più possibile competitiva. La stagione appena conclusasi, dopo una partenza che lasciava buone speranze per il futuro, ha palesato quali sono stati i limiti, oltre che tenici, manageriali e strutturali da evitare fortemente prossimamente, se si vuol arrivare in alto: troppi giocatori dimostratisi non all'altezza, troppi infortuni e scelte tecniche a volte azzardate e controproducenti.
E' il caso ad esempio di Scottie Reynolds, tornato dopo la stagione 2012/2013 e preso come playmaker titolare, che in stagione in corso ha nuovamente preparato le valigie per raggiungere un'altra squadra in un altro campionato, quello israeliano: in netta evidenza nelle sole due partite contro Trento e Cremona (20 e 18 punti rispettivamente), il playmaker statunitense non ha mai lasciato il segno e ha convinto la società alla cessione; le carenti statistiche sul suo conto e i risultati poco esaltanti registrati dalla squadra hanno tolto ogni dubbio, dopo che nella stagione 2014/2015, a distanza di un anno, giocatori e risultati andavano a braccetto, esaltando e facendo sognare il popolo brindisino. Ci sarebbe da discutere anche su Kenny Kadji, prelevato dalla Dinamo Sassari e, rispedito al mittente forse troppo velocemente: con 13.1 punti, 7.8 rimbalzi, 1.1 assist in 17 gare giocate in Serie A e 9.8 punti, 3.6 rimbalzi e 0.7 assist in 10 gare di EuroCup ha contribuito fortemente alla causa brindisina, ma gli errori di valutazione e le incomprensioni con coach Bucchi l'hanno portato ad allontanarsi dal Salento. Per non parlare dei vari Milosevic o Gagic (anche lui via a campionato in corso) troppo altalenanti e, di giocatori come Adrian Banks (prelevato nell'estate dalla Scandone Avellino), Zerini o Cournooh veri mattatori e punti fermi del gioco di Bucchi, fermati troppo spesso, in periodi diversi, dagli infortuni che hanno impedito quindi alla squadra di raggiungere determinati obiettivi.
I numeri d'altronde parlano chiaro: solo un decimo posto in campionato, con l'esclusione dalle Final Eight di Coppa Italia e dai playoff Scudetto (e con brutti capitomboli da registrare, come quello ad esempio in casa contro Reggio Emilia per 53-79) e, un mesto ultimo posto in EuroCup, con una sola vittoria su dieci partite. Troppo poco per la società, troppo poco per l'ambiente: è stato giusto quindi chiudere il ciclo Bucchi (coach che ha permesso il ritorno di Brindisi in serie A e la partecipazione di questa ai playoff scudetto per due volte) e ripartire da un tecnico di grande esperienza come Meo Sacchetti, cercando di sviluppare un mercato quanto più oculato possibile, per evitare le situazioni verificatesi e soprattutto per raggiungere quegli obiettivi che i brindisini desiderano: la Final Eight di Coppa Italia e i playoff Scudetto.
Capitolo mercato
Dopo l'arrivo del giovane playmaker Marco Spanghero, prelevato dalla Tezenis Verona (società di A2), la società biancazzurra ha chiuso per il lungo Danny Agbelese: nativo di Washington, classe 1990, arriva dalla Liga ACB. Sono stati avviati anche contatti con l'entourage di Alex Acker, che ha appena lasciato la Sandone Avellino e potrebbe vestire la canotta brindisina. Stessa sorte potrebbe toccare anche ad un compagno di squadra di Acker, Giovanni Pini. Insomma il mercato è nel vivo e, anche per quanto riguarda il capitolo rinnovi sembrano esserci novità: Banks, Anosike e Scott, tre tra i migliori dell'ultima stagione, sono ormai in procinto di rinnovare il proprio contratto. All'orizzonte sembra quindi che si stia per creare una squadra forte e in grado di permettere a coach Sacchetti di lavorare al meglio: ma si sa che tra coloro che sono arrivati e arriveranno ci sono anche coloro anche che daranno il proprio addio. E a volte si tratta di persone che hanno lasciato un segno forte tra i tifosi. E' il caso dei due nazionali azzurri David Cournooh e Andrea Zerini: il primo sembra essere destinato a raggiungere coach Bucchi a Pistoia. Il capitano biancazzurro, invece, sembra esser in procinto di indossare la canotta verde della Scandone Avellino, dopo un percorso straordinario di 4 stagioni: è anche grazie alla guardia toscana se Brindisi è riuscita a superare le sabbie mobili delle serie A2 e a ritornare in serie A. Una città che quindi gli sarà eternamente riconoscente.