Lo scorso anno era stato uno degli elementi chiave delle Finals vinte dagli Warriors, adesso però sembra portare più danni che altro. Harrison Barnes è stato uno dei protagonisti più deleteri in gara 6, sia in attacco che in difesa, chiudendo con 0/8 dal campo e 0/5 da tre punti; se allarghiamo le statistiche anche al match precedente, si arriva ad un complessivo di 2/22 al tiro nelle ultime due partite. Non è certo questo il giocatore che abbiamo visto risultare fondamentale per i campioni in carica: vediamo in che ambiti è mancato il suo apporto.

Secondo la filosofia, a parer di molti, più corretta, l'intero sistema di una squadra nasce nella propria metà campo, e da esso si sviluppa il sistema offensivo. Di conseguenza partiamo nella nostra analisi sul prodotto di North Carlina dalla sua prestazione difensiva. Visto come si è evoluto il match, da lui era lecito attendersi degli straordinari: infatti nei primi due quarti Draymond Green si è trovato con qualche problema di falli, dovendo coprire falle non sempre soltanto sue. La figura di Green nella difesa su Lebron James è di un'importanza non misurabile, soprattutto nel momento in cui il prescelto penetra deve arrivare immediatamente un aiuto al difensore. Non potendo aspettarsi troppa energia da parte di Draymond Green per evitare il fallo, questo compito poteva prenderlo in consegna Harrison Barnes, cosa invece di cui non è stato capace. L'atteggiamento riluttante all'impegno, quasi apatico, fin dai primi secondi della contesa, ha fatto il resto.  

Gli ultimi due periodi di gioco sono stati caratterizzati invece dall'infortunio di Andre Iguodala alla schiena, che come un lottatore ha provato a rimanere in campo ma gli esiti non sono stati del tutto positivi. Lebron è riuscito a costringere Golden State a cambiare su ogni situazione, anche perché le difficoltà fisiche di Iguodala non gli permettevano di passare sui blocchi. Spesso e volentieri sui cambi si è trovato a difendere Curry o proprio Barnes, il quale è stato battuto il più delle volte. Un motivo in più per cui da Barnes ci potevamo aspettare di più è, ad inizio azione, il fatto che si trovava a difendere il giocatore meno pericoloso, ovvero Love (sempre più estraneo a questa squadra) o Richardson, un ottimo giocatore ma che poteva essere costretto a qualche tiro in più.

Probabilmente però il punto dolente è l'attacco, dove Harrison ha chiuso con 0 punti (0/8) e un plus minus complessivo di -20. Il sistema degli Warriors necessita in modo imprescindibile dei suoi esterni - più in generale di tutti i protagonisti per aprire maggiormente gli spazi - fra cui spesso è dimenticato proprio il ragazzo dell'Iowa. Il vero problema è che la maggior parte degli errori, sono giunti da dei tiri apertissimi e in momenti decisivi del match. La notizia negativa è che due partite consecutive così negative non lasciano ben sperare, quella positiva è che Barnes in queste Finals aveva già tirato 0/8 in una partita, ovvero nella disfatta gialloblu in gara 3, con il match successivo è stato uno dei migliori in campo realizzando 14 punti e 8 rimbalzi, con 4/5 da tre punti. La speranza di Steve Kerr è che il giocatore sappia reagire di nuovo con l'aiuto del pubblico di casa e magari anche dei compagni che dovranno tenerlo in ritmo.

Di Barnes si parlerà molto in estate, nella quale sembra possibile un suo abbandono alla Baia a favore dei Celtics, che hanno disperato bisogno di esterni, così come dei Lakers, i quali cercano di ripartire da alcuni punti fermi. Quel che è certo è che voleva sfruttare l'aumento del salary cap per guadagnare il più possibile, ma le sue recenti prestazioni non lo aiuteranno di certo.