"Ho solamente fatto il mio dovere. Sono riuscito ad essere aggressivo come volevo, fin dall'inizio della gara. Abbiamo fatto una partita clamorosa per intensità e qualità di gioco, e per questo devo ringraziare tutti i miei compagni, perché abbiamo battuto una grandissima squadra. Non si vincono 73 partite in Regular Season per caso, non si diventa primi della Western Conference, vincendola, per caso. Non si diventa MVP della stagione per caso. Dobbiamo rispettarli, in tutte le fasi del gioco, ma ciò non toglie che andremo lì in gara-7 per fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per vincere la partita ed il titolo".    

LeBron James non le manda a dire, di certo, al termine di una gara-6 strepitosa per lui - autore di altri 41 punti conditi da 8 assist e 11 rimbalzi - e per i suoi Cleveland Cavaliers. La squadra di Tyronn Lue archivia la pratica della sesta gara completando l'aggancio ai Golden State Warriors nella serie finale della NBA, tenendo aperta ancora una porticina per la conquista del titolo. Il suo coach, ex guardia dei Los Angeles Lakers, ha esaltato così la prestazione del suo uomo cardine, sottolineando la sua leadership nel momento cruciale della sfida: "LeBron stava bene. Mi ha guardato nel terzo quarto dicendo che non sarebbe uscito, ed ha fatto il LeBron James che tutti ci aspettiamo. E' uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, e ci ha risollevato con la sua qualità nelle ultime gare. Eravamo spalle al muro e lui e Kyrie ci hanno trascinati sulle loro spalle. Siamo dove volevamo, a gara-7, ora vogliamo vincere. La pressione? E' sulle spalle di tutti, dei Cleveland Cavaliers, dello stato dell'Ohio, della dirigenza, di tutti. Vogliamo vincere e faremo di tutto pur di portare a casa il trofeo". 

Non si placano, inoltre, le polemiche legate all'arbitraggio. Steve Kerr ha provato in conferenza stampa a proteggere la sua squadra in vista di gara-7 - occasione per distogliere l'attenzione dalle difficoltà tecnico-tattiche-fisiche dei suoi - attaccando duramente l'operato del terzetto in grigio, e per il quale è stato anche multato nel pomeriggio: "Stephen aveva ogni ragione di essere contrariato. E’ l’MVP della lega. Gli sono stati chiamati sei falli, di cui tre erano assolutamente ridicoli. Chiaramente non abbiamo perso a causa dell’arbitraggio, siamo stati surclassati e Cleveland ha meritato la vittoria. Ma quei tre falli erano totalmente inappropriati su chiunque, ancora meno sull’MVP"

Un Curry visibilmente nervoso in occasione del sesto fallo - ingenuo da parte sua quanto eccessivo nella sanzione da parte degli arbitri in quel momento della gara - che si è successivamente lasciato andare ad un plateale gesto di stizza e frustrazione. Il lancio del paradenti, costatogli una multa di venticinque mila dollari, è stato commentato anche dal suo allenatore, che ha ovviamente spalleggiato il suo giocatore: "Sono contento che abbia lanciato il paradenti. Sono le Finals, tutti sono in gran competizione lì fuori. Ci sono falli ad ogni azione, è un gioco fisico. Penso solo che Steph e Klay, per il modo in cui stavamo gestendo l’attacco,  fossero in ritmo. Se a  Cleveland viene permesso di trattenere ed afferrare i ragazzi costantemente durante i tagli ,e poi avvengono queste chiamate contro l’MVP per caricarlo di falli, non sono d’accordo".

Il protagonista dell'accaduto, sempre in conferenza stampa, ha così commentato l'accaduto: "Non credo di aver fatto fallo nè su Irving, nè su James - ha detto Curry riguardo gli ultimi due falli -. E' chiaramente frustrante uscire per falli, perché sono arrivati in un momento decisivo della contesa e non essere con i miei compagni nei minuti finali è stato un tormento. Si risolverà tutto, però, in vista della prossima gara".   

Insomma, gara-7 non è ancora iniziata ma l'atmosfera è già rovente. Cleveland arriva al match con una maggiore serenità e leggerezza d'animo, dopo la rimonta effettuata, mentre i Golden State Warriors - visibilmente a corto di ossigeno - sono spalle al muro, dopo aver sprecato anche la seconda occasione per chiudere la serie. L'appoggio della Oracle Arena sarà fondamentale per i ragazzi della Baia, che se vogliono arginare l'irruenza e l'irriverenza con la quale LeBron James si è abbattuto sulla serie.