Anche gara due nelle Nba Finals 2016 è dei Golden State Warriors. I campioni in carica ripetono la straordinaria prestazione difensiva della partita d'apertura e annichiliscono i Cleveland Cavaliers alla Oracle Arena, piazzando un paio di parziali terrificanti tra secondo e terzo quarto, rendendo così mero garbage time il periodo conclusivo. Con Stephen Curry a lungo costretto in panchina per problemi di falli, ma comunque efficace in attacco (18 punti con 7/11 al tiro), ci pensa Draymond Green a trascinare i padroni di casa verso una comoda vittoria, mettendo a referto 28 punti, sette rimbalzi e cinque assist. Ancora una volta è Andre Iguodala l'uomo copertina per la difesa di Steve Kerr, che si gode momenti di grande pallacanestro della sua squadra e vede confermarsi il buon impatto dalla panchina dei vari Barbosa e Livingston. Va invece a picco Cleveland, fuori partita alle prime vere difficoltà, con Kyrie Irving completamente assente e Kevin Love messo fuori causa a inizio secondo tempo per i postumi di un colpo alla nuca (Barnes il colpevole). I Cavs sbattono ancora contro il muro difensivo avversario, andando a stamparcisi addosso con LeBron James, che a fine partita avrà tante palle perse (sette) quanti tiri segnati (19 con 7/17 dal campo). Gli isolamenti stanziali degli uomini di Lue non producono alcunchè per gli ospiti, letteralmente spazzati via in transizione e disastrosi nel trattamento di palla. Ora la serie è sul 2-0 in favore dei Warriors, con le Finals che si trasferiscono in Ohio per gara-3, in programma mercoledì notte alla Quicken Loans Arena. 

I Cavs sembrano partire lanciati nel secondo atto della serie finale, con Kyrie Irving che attacca presto nell'azione e Tristan Thompson particolarmente sveglio a rimbalzo. A suonare la carica per i Warriors ci pensano quindi Green e Andrew Bogut, dominante sotto il proprio canestro e autore di quattro stoppate in pochi minuti, che rispediscono al mitttente i tentativi di Love e James. Quando Curry segna la prima tripla di serata, il tabellone segnala 11-10 in favore dei padroni di casa, che hanno in Green un grimaldello utile in tutte le situazioni e si affidano a un superbo Andre Iguodala in marcatura su LeBron. Il Prescelto chiude con zero punti il suo orrendo primo quarto, ben contenuto anche sui cambi e atteso al ferro dai lunghi avversari. Kerr si adegua poi al quintetto piccolo di Lue, che mette dentro Jefferson ma paga a rimbalzo contro Festus Ezeli. Cleveland manda almeno due uomini contro Curry e Thompson, perdendosi però i loro compagni di squadra, sempre troppo liberi sui tagli verso il canestro. Eppure gli ospiti riescono a costruirsi un vantaggio di sei lunghezze (22-28) a inizio secondo quarto, quando LeBron James riesce ad attaccare presto e Shumpert segna da tre. Pronta la risposta di Golden State, con Klay Thompson fondamentale nel momento di difficoltà dei suoi e Draymond Green protagonista con due triple consecutive che fanno esplodere la Oracle Arena per il 37-30. LBJ colleziona quasi solo palle perse, Irving non fa di meglio, e Curry e Green ne approfittano per scavare un solco fino al 50-37. Intanto Kevin Love, fin lì comparsa sui due lati del campo, subisce un colpo a rimbalzo da Harrison Barnes, rimanendo per un attimo rintronato, prima di riprendersi e chiudere il tempo con una tripla seguita da un paio di canestri di James che mandano le due squadre negli spogliatoi sul 52-44.

Anche a inizio terzo quarto Golden State entra in campo in maniera superficiale, ma i Cavs non ne approfittano, anzi annegano nella Baia in mezzo alle palle perse di Irving e Smith. Steph Curry dà il là al festival delle triple dei suoi con un folle tiro dall'arco dal lato destro del campo. Lo imitano poco dopo Thompson e soprattutto Draymond Green, che si prende i tiri che la difesa di Lue gli concede, mandandogli a bersaglio per la disperazione di James, che forza malamente dall'altra parte del campo, incappando in una serataccia contro Iguodala e Thompson. Kerr fa fronte al quarto fallo di Curry inserendo Leandro Barbosa, e il brasiliano contribuisce a un altro parziale di Golden State che stavolta manda definitivamente al tappeto Cleveland, sotto di venti lunghezze quando lo Splash Brother numero due segna l'ennesima tripla del terzo quarto al termine di uno splendido attacco dei padroni di casa (82-62). E' la svolta dell'incontro, perchè i Cavs si sciolgono improvvisamente e in maniera imbarazzante per una squadra che punta all'anello, con Richard Jefferson unico giocatore della panchina realmente in partita. Il resto è il deserto tecnico assoluto, soprattutto in attacco, dove gli ospiti non solo sparano a salve con i loro ripetuti isolamenti, ma continuano a perdere palloni banali, puntualmente trasformati in punti dai vari Barbosa e Barnes. Un'altra tripla di Curry induce Tyronn Lue a dichiarare con largo anticipo la sconfitta richiamando in panchina i suoi titolari, imitato poco dopo da Kerr, mentre le distanze tra le due squadre si allungano fino alle trenta lunghezze. Finisce così nel tripudio della Oracle Arena, che vede la propria squadra dominare contro una delle peggiori versioni della Cleveland 2015/2016, in attesa del cambio di scenario della serie, che ora si sposta in Ohio per una gara-3 già decisiva per LeBron e compagni.

Golden State Warriors (73-9). Punti: Green 28, Curry 18, Thompson 17, Barbosa 10. Rimbalzi: Curry 9. Assist: Green, Thompson e Iguodala 5

Cleveland Cavaliers (55-27). Punti: James 19, Jefferson 12, Irving 10. Rimbalzi: James 8. Assist: James 9.