La gara inaugurale delle Nba Finals 2016 va ai Golden State Warriors. I campioni in carica difendono infatti il vantaggio del fattore campo grazie a una prova stupefacente delle loro riserve: Livingston, Barbosa, Iguodala e Varejao si rivelano fondamentali soprattutto tra terzo e quarto quarto, quando sembrava che i Cleveland Cavaliers potessero provare a spostare subito l'inerzia della serie dalla loro parte. In una serata in cui Curry e Thompson faticano al tiro (rispettivamente 11 punti con 4/15 e 9 punti con 4/12) sono dunque le seconde linee a trascinare i californiani, che si godono un Iguodala chirurgico sui due lati del campo e un Livingston praticamente perfetto al tiro. Per i Cavs partita scivolata via a causa delle prevedibili amnesie difensive di Love e compagni, cui non bastano una tripla doppia sfiorata da LeBron James (23 punti, 12 rimbalzi e 9 assist) e 26 punti di Kyrie Irving per giocarsi un interessante finale punto a punto. Toppano la prima i vari J.R. Smith e Channing Frye, ma è soprattutto nella propria metà campo che Cleveland si perde troppo spesso un uomo al ferro, forse anche per un'estrema concentrazione nella difesa sul tiro da tre e nella marcatura di Curry. Ne deriva un incontro per certi versi interlocutorio, che verrà replicato dalla prossima gara, in programma domenica notte ancora alla Oracle Arena.

C'è Harrison Barnes e non Andre Iguodala in quintetto per Steve Kerr, che vuole evidentemente avere il suo miglior difensore in uscita dalla panchina. L'avvio delle Finals è intenso ma non spettacolare: Love dà il via alle danze con una tripla, dall'altra parte è Barnes a rispondergli insieme a un Bogut particolarmente presente a se stesso. Il primo canestro da tre di Curry accende il pubblico di casa, anche perchè poco dopo ci pensa l'uomo ovunque Draymond Green a bissare dall'arco. E' il primo momento di difficoltà per i Cavs, che chiamano time-out e vanno con continuità da LeBron James, inarrestabile quando punta il ferro. Una tripla di Shumpert e un paio di magie di Irving tengono a contatto gli ospiti, sotto 28-24 alla prima pausa, ma le seconde linee di Kerr riallungano per Golden State: Shaun Livingston e Leandro Barbosa piazzano un parziale di 11-4 che tramortisce per un attimo rivali, mentre nel frattempo uno strepitoso Andre Iguodala si mette al lavoro su LeBron. I Cavs attaccano con enorme lentezza, tengono ferma la palla con uno tra James e Irving, per poi andare in uno contro uno o scaricare per i tiratori sul perimetro, tra i quali il solo Love risponde vagamente presente. Gli altri, da J.R. Smith a Channing Frye, non entrano mai in partita, accentuando le difficoltà di Cleveland nel muovere il pallone. Sia il Beach Boy che LBJ cominciano a sbattere non solo su Iguodala, ma anche su Green e Thompson, impagabile in difesa nonostante una cattiva serata al tiro. La transizione dei Warriors non è però il solito tsunami, con Curry sfasato e stranamente assente, mentre è sveglissimo Green, che manda a bersaglio la tripla con cui si chiude il primo tempo, 52-43.

Alla ripresa delle operazioni i campioni 2015 sembrano poter allungare ancora con Andrew Bogut, che ingaggia un gran duello con Tristan Thompson, ma è Kyrie Irving a suonare la carica per gli ospiti, segnando otto punti consecutivi che spengono il fuoco della Oracle Arena. In uscita dal time-out di Kerr, Iguodala trova una tripla su scarico di Thompson, con Barnes che risulta decisivo sui due lati del campo. LeBron non ci sta e comincia a lavorare anche per i compagni, alzando per Tristan e assistendo Kevin Love per il sorpasso sul 63-64. Cleveland non approfitta però del momento di sbandamento avversario, concedendo canestri facili al ferro a Green e Livingston. Proprio il backup di Curry è nuovamente protagonista per i Warriors: difende alla grande anche su James e in attacco segna con continuità con il suo jumper in fade away. L'MVP si scuote in penetrazione, Iguodala è una sentenza al tiro, e la bufera che si abbatte sui Cavs spazza via gli uomini di Lue dalla Oracle Arena. Dopo la scarica di canestri (quasi tutti da due) che coinvolge anche Leandro Barbosa e Harrison Barnes (troppe schiacciate facili per i campioni) il danno per Cleveland è fatto: 96-76 a meno di sei minuti dalla fine, con gli Splash Brothers seduti in panchina. Sembra il precoce epilogo di gara uno, ma Jefferson, James e Irving reagiscono d'orgoglio con un controparziale di 9-0, che costringe Stephen Curry ad entrare in azione: il numero trenta di Golden State segna una tripla delle sue (con Irving in marcatura) e subito dopo arma la mano del gemello Thompson per il canestro della staffa. Lue riconosce la sconfitta e richiama i suoi titolari in panchina per gli ultimi due minuti e mezzo, imitato da Kerr, che può rallegrarsi per i segnali ricevuti dall'intero roster e preparare una gara due in cui ci saranno necessariamente degli aggiustamenti da ambo le parti.

Golden State Warriors (73-9). Punti: Livingston 20, Green 16, Barnes 13, Iguodala 12, Curry 11, Bogut 10. Rimbalzi: Green 11. Assist: Green 7.

Cleveland Cavaliers (57-25). Punti: Irving 26, James 23, Love 17, Thompson 10. Rimbalzi: Love 13, James e Thompson 12. Assist: James 9.