Un mesetto fa, gli spettri della passata stagione erano lì accanto a questi due ragazzi, che non erano mai riusciti a superare il primo turno. Anche quest'anno non lasciava presagire nulla di buono nella post season per i Toronto Raptors di Kyle Lowry e DeMar DeRozan, a maggior ragione dopo la sconfitta in gara 1 contro i sorprendenti Indiana Pacers e il conseguente allungamento della serie fino a gara 7. Dopo aver resistito all'assalto di George e compagni ed aver avuto accesso per la prima volta al secondo turno, l'ostacolo degli Heat non sembrava insormontabile. Eppure, ancora una volta, i canadesi hanno sfoderato nel primo atto della serie una prestazione di bassissimo livello, permettendo a Miami di espugnare l'Air Canada Center. Ancora una volta, come nei quarti di finale, con orgoglio e fiducia, gli uomini di Casey si sono riportati sotto e hanno confermato i propri valori in gara 7, potendo toccare con mano per la prima volta le finali di Conference.

Il verdetto sembrava ampiamente scritto contro dei mostri come i Cleveland Cavs di LeBron James, con tutta l'America che si aspettava un altro 4-0, vista anche la differenza di condizione fisica con la quale le due squadre entravano nelle Finali di Conference. Cleveland infatti ha avuto modo e tempo di riposarsi e prepararsi dopo i due sweep, cosa che non si può dire dei Raptors. 2-0 per i Cavs, tutto facile come ampiamente previsto. Successivamente però è spuntato il cuore di alcuni giocatori, che non volevano abbandonare senza alcun cenno di vita il palcoscenico più atteso. Lebron & Co. sono stati colti di sorpresa in gara 3 e sconfitti in modo quasi simmetrico anche in gara 4. I ragazzi di coach Casey hanno fatto proprio il detto "We the north" che contraddistingue i canadesi, sono riusciti a rialzarsi ancora una volta dopo essere stati faccia a terra e spalle al muro. Un'altra caduta, stavolta definitiva, in gara 5, ha abbattuto gli indomiti dinosauri: è stata una banalità o quasi, infine, per i Cavs, archiviare la pratica nel sesto atto della serie, quando Toronto non ha avuto più la forza di reagire, pur riscontrando un affetto indescrivibile da parte del pubblico presente.

I pronostici stagionali e post-stagionali, alla fine, sono stati ampiamente rispettati: i Raptors sono riusciti a superare i primi due turni (seppur con difficoltà) e hanno messo i bastoni tra le ruote a un signore come Lebron James. Cosa li attende adesso? Casey, a quanto si dice negli USA, sarebbe stato licenziato in caso di uscita dai playoff al primo turno; così non è accaduto e sono arrivate conferme dalla dirigenza e persino complimenti dall'esterno. Un ottimo allenatore che ha tenuto un record di 56-26 in stagione e ha sfiorato il primo posto in Conference merita di essere riconfermato, avendo visto nel suo team sprazzi di ottimo gioco.

Intorno a lui però, deve essere confermato (e magari migliorata) tutto il resto della squadra. Primo obiettivo: DeMar DeRozan. Il ragazzo che ha tenuto una media di 23.5 punti durante la regoular season in estate diventerà "unrestricted free agent". Il general manager Masai Ujiri ha detto chiaramente che si farà di tutto per tentare di rifirmarlo, la volontà del giocatore sembra esserci per cui si presume che il matrimonio si concluderà senza scossoni.

Un'altra pedina che quest'anno è stata fondamentale a dir poco nelle rotazioni è Bismack Biyombo, il quale ha un'opzione nel contratto ma sicuramente la rifiuterà visto che potrà guadagnare molto di più viste le recenti prestazioni. Anche in questo caso il giocatore è stato abbastanza chiaro: "Quando sarà il momento sarò pronto a mettere apposto le cose. Non è sempre per i soldi. Alla fine della giornata è per il divertimento, non per i soldi. I soldi fanno bene, ma allo stesso tempo devo chiedermi "quanto mi divertirò qui"? La città è ottima, la squadra pure e stiamo vincendo". Biyombo ha lasciato intravedere un filo di positività per la firma del nuovo contratto ma adesso la palla torna a Ujiri, che dovrà riuscire ad aggiungere qualche pedina per aumentare il tasso tecnico della squadra nella prossima stagione.