L'orgoglio dei campioni. I Golden State Warriors spingono via l'eliminazione, battendo tra le mura amiche della Oracle Arena gli Oklahoma City Thunder e portandosi con coraggio e voglia a gara-6. Curry e compagni ritrovano un minimo di intensità nella propria difesa e nelle giocate in attacco, riuscendo nel finale a rimandare al mittente i tentativi di rimonta portati da Durant e soci.

Il commento di Steve Kerr tende a sottolineare, nel post gara, l'orgoglio messo in campo dalla squadra. Poca tecnica, niente tattica, ma soltanto la voglia di non tornare a casa anzitempo. Inoltre, una battuta anche sulla prestazione di Andrew Bogut: "Quando sei il campione in carica è difficile mollare tutto. In questi due anni la squadra si è divertita moltissimo in questa lunga cavalcata e nello spogliatoio la sensazione comune era quella di non voler tornare a casa, di provare a vincere soprauttutto in casa davanti al nostro pubblico. Ovviamente non è stato affatto facile, perché di fronte abbiamo una signora squadra, ma adesso vogliamo provare a vincere anche gara-6 ad Oklahoma City. Bogut? Io credo molto in lui. Se può tenere questi ritmi? Certo, mi fido ciecamente nelle sue possibilità e oggi ha fatto vedere quanto è importante per noi. Curry? Credo sia al 91% delle sue possibilità. Semplicemente è entrato in campo con la voglia di competere che lo contraddistingue, ha giocato una gara strepitosa e ci ha aiutato a vincere la gara". 

Così come il suo coach, anche il protagonista di serata, Stephen Curry, sottolinea lo sforzo profuso per acciuffare la seconda vittoria della serie: "Dovevamo vincere questa partita e l'abbiamo fatto. Questo era importante. Lo sforzo è stato totale, abbiamo fatto quello che era necessario per portare la sfida a casa. Non vogliamo tornare a casa, ed ora dobbiamo guardare alla prossima partita con la stessa testa. Dobbiamo sfruttare quelle poche occasioni che ci concedono, sfruttare e controllare il momento della gara, nel quale possiamo conquistare un vantaggio e tenerlo fino alla fine. E' importante avere il giusto ritmo in attacco: il timing dei passaggi deve essere perfetto, lo stesso per le giocate. Non possiamo più sbagliare". Laconico ed estremamente sintetico il commento riguardo la sua prestazione di Draymond Green: "Ho pensato solo a giocare e a me stesso, dimenticando tutto quello che è successo in questi giorni. Ci sono riuscito e sono contento della prestazione. Non volevamo tornare a casa". 

Schietta e lucida, come al solito, l'analisi di Billy Donovan sui motivi della sconfitta: "Abbiamo faticato tanto in attacco nei primi due quarti. Nel terzo abbiamo mosso molto meglio la palla e si è visto: siamo riusciti a metterli in maggiore difficoltà e recuperare nel punteggio. Abbiamo avuto le nostre possibilità nell'ultimo quarto ma non siamo riusciti a sfruttarle al meglio. La differenza, alla fine, l'ha fatta la loro capacità di attaccarci ed andare in lunetta una marea di volte più di noi. Non abbiamo tirato benissimo, soprattutto nel pitturato, dove abbiamo sbagliato troppo". 

Questo, infine, il parere di Kevin Durant, che ha analizzato così la sconfitta e pensato a cosa migliorare in vista della decisiva gara-6: "Credo sia stata una partita molto dura, giocata bene da entrambe le squadre. E' stata una lotta durissima. Possiamo e dobbiamo giocare meglio. La loro panchina è stata molto importante: è entrata subito in partita ed ha messo tiri decisivi per l'esito della sfida. Curry ha dei piedi molto veloci, quindi non mi sorprende l'abbiano accoppiato con me alla fine".