Regola numero uno: intensità. Tutto sembra passare in secondo piano, nella serie tra Toronto Raptors e Cleveland Cavaliers, rispetto a quello che, soprattutto dopo una splendida gara-3 dei canadesi, sembra essere il fattore predominante che può condizionare le sorti di una gara. Selvaggia, quella messa in campo dai padroni di casa due notti or sono, quando Irving e Love hanno subito la violenza fisica e non solo della difesa di coach Casey, rivoltata come un calzino rispetto alle prime due puntate delle Eastern Conference Finals. Tutto cambiato? No. Cleveland ha fatto i conti con il primo, vero, ed unico passaggio a vuoto di questa post-season, il che non fa suonare ancora campanelli d'allarme per Lue e James, ma ha acuito il nervosismo della stella della franchigia.
Da una buona difesa nasce, quasi sempre, un buon attacco: la prova ne sono i Raptors di sabato notte, aggressivi in tutti gli aspetti del gioco, dalla difesa e dai cambi sul pick and roll, ai rimbalzi ed alle penetrazioni in attacco. DeRozan ha abusato di Smith nel primo tempo, costringendo Lue a correre ai ripari con LeBron nel secondo. Questa, probabilmente, una delle chiavi della gara di stanotte, con James che potrebbe prendere in consegna la guardia avversaria fin da subito. Di contro, l'apatia con la quale Kevin Love si è presentato in Canada ha contribuito e non poco a rendere ancor più agevole il compito di Bismack Biyombo, che in difesa non ha dovuto faticare nel seguire lungo il perimetro l'ala avversaria ed in attacco ha spopolato nel pitturato. Il lungo dei Raptors ha grandissimi meriti nei parziali che hanno deciso la gara e un altro tarlo per il coach dei Cavaliers sarà proprio la scarsa attitudine dei suoi lunghi a difendere sulla stazza dell'avversario (in più Valanciunas potrebbe tornare e partire dalla panchina per un minutaggio ed un uso ridotto).
Le pessime percentuali di Cleveland in gara-3 (soprattutto quelle di Irving e Love) hanno condizionato e non poco l'esito del match e, in vista della gara di stanotte, Lue ha pensato di adottare alcuni aggiustamenti: "Credo avremmo dovuto servire maggiormente LeBron e chiamare più giochi per lui, per metterlo in condizione di essere dominante. Continueremo a giocare come abbiamo fatto fin qui, chiamando gli stessi schemi che sono stati efficaci ed hanno funzionato fino a questo punto della serie. Avrei dovuto mettere maggiormente la palla nelle mani di LeBron e lasciare che lui abbia il gioco in mano. E' stata colpa mia". Gli fa eco anche il numero 23, che ha così commentato a riguardo: "E' sempre una linea di confine sottile. Certamente non ho avuto molto la palla tra le mani, tranne quando ho iniziato l'azione. In alcune situazioni di gioco, con Kyrie o Dellavedova, la palla non era tra le mie mani se non per rari momenti. Va bene ugualmente, ma in alcuni momenti della gara, dove se alcuni giocatori o alcune cose non stanno rendendo al meglio, forse posso provare a vedere se riesco a farle andare meglio. Sicuramente avremo un piano gara migliore in gara-4".
Cleveland, infine, dovrà scendere in campo consapevole dell'atteggiamento tutt'altro che remissivo che i Raptors metteranno sul parquet. I canadesi hanno la ferma intenzione di portare la serie quantomeno di nuovo in Canada per gara-6 ed i Cavaliers sono chiamati a rispondere, per la prima volta in semi-difficoltà, per le rime. Saranno pronti?