Gara-3 è dei Toronto Raptors, che con questo successo riaprono i giochi nella serie contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James, scesi in campo in Canada con tutte le intenzioni di chiudere il prima possibile la contesa. Tuttavia, è la maggiore aggressività dei canadesi che paga al termine della gara, con i Cavaliers che subiscono laddove avevano fin qui dominato: il pitturato è proprietà di Bismack Biyombo, che spadroneggia soprattutto in difesa, costringendo spesso Irving e compagni ad agire al largo, dove vanno e segno con continuità i soli Smith e Frye. LeBron James fa il possibile per tenere a galla i suoi, ma DeRozan ed un decisivo Joseph, oltre a degli irriconoscibili Irving e Love, regalano il successo e la festa ai tifosi dell'Air Canada Center.
Quintetti confermati da ambo le parti, con Scola definitivamente scongelato dopo una serie di assenza. Dopo un inizio piuttosto equilibrato, sono i Raptors ad infliggere il primo colpo agli ospiti, lasciando intravedere quello che sarà l'andamento del match. I primi aggiustamenti difensivi si notano soprattutto sul pick and roll di Cleveland, dove Toronto ruota con tutti gli effettivi cambiando sempre la marcatura. Ne scaturiscono molti isolamenti offensivi per James, abile nel sfruttarli, mentre Love ed Irving perdono fin da subito la bussola e la via del canestro. Di tutt'altro impatto invece il primo quarto di DeMar DeRozan, che si scrolla la pressione dalle spalle e, sulla marcatura non impeccabile di Smith (implacabile però in attacco da tre), realizza dodici decisivi punti nel primo parziale, attaccando ripetutamente l'area (27-24 alla prima sirena). E' proprio questo l'aspetto principale che condiziona e deciderà il match: per la prima volta i Cavaliers vengono attaccati, con vigoria, veemenza e convinzione, dal palleggio e con scarichi che aprono ai tiri piazzati dei vari Patterson, Carroll e soprattutto Joseph. Per la prima in questi playoff Cleveland non ha il pallino del gioco e l'inerzia dalla sua e, in attacco, si nota eccome: la scarsa fluidità di gioco costringe Irving a forzare, mentre dalla parte opposta DeRozan e Lowry creano il parziale che spacca in due la gara (60-42). Due liberi di Irving e la tripla di James fanno tirare un sospiro di sollievo ai Cavs in vista della seconda metà di gara.
L'avvio di ripresa sembra arridere ai ragazzi di Lue, costretto a delle rotazioni meno copiose a causa delle precarie condizioni fisiche di Dellavedova. Love (con il primo canestro della gara e sarà anche l'ultimo!), Smith e un gioco da tre punti in contropiede di James consentono ai Cavaliers di aprire al meglio le danze, tornando immediatamente sotto di sei lunghezze (56-62). Tuttavia, è sempre DeRozan, dalla parte opposta, a rispedire al mittente i tentativi di rimonta ospite, mentre Biyombo domina il pitturato: Casey chiude perfettamente le linee di penetrazione grazie al fisico statuario del suo lungo, che inoltre, di voglia e grinta, cattura carambole su carambole, a destra e a manca (23 a fine gara, record di questi playoff e di sempre per i Raptors). Il paradosso di avere pochissime armi a disposizione penalizza e non poco l'attacco di Cleveland, che sembra monco e completamente dipendente dalle iniziative di James e dalle triple di Smith. Due bombe di fila dell'ex Denver e New York consentono di nuovo ai Cavs di tornare in scia (65-70), ma la tripla sulla sirena del terzo quarto di Joseph congela i bollenti spiriti della franchigia dell'Ohio. L'inizio del quarto periodo è la fotografia ultima della prova della squadra di Lue, che mentalmente e difensivamente resta attaccata alla gara costringendo a svariate forzature i Raptors, colti improvvisamente dalla sindrome del braccino, ma che dalla parte opposta non trovano mai la via del canestro. Il secondo quintetto, con Irving che dovrebbe caricarsi la squadra sulle spalle (3/19 in serata), non riesce ad accorciare oltre gli otto punti. Dopo un provvidenziale time-out di Casey, è Biyombo a scrivere la parola fine sul match con sei punti di fila. Toronto rifiata, nel punteggio e nelle certezze difensive, con il solo LeBron che non si arrende fino all'evidenza del punteggio, sigillato da Lowry e Joseph negli ultimi due minuti.