Non trema la mano degli Oklahoma City Thunder che, al primo match point per approdare in finale di Conference ad Ovest, riescono ad eliminare i San Antonio Spurs di Gregg Popovich al termine di una gara sei che ha ricalcato per sommi capi quanto visto nelle precedenti quattro sfide (la prima, all'ombra dell'Alamo, ha fatto poco testo con le altre). Durant e Westbrook hanno cancellato la difesa di Popovich, rendendo vani gli sforzi di Leonard, Aldridge e di un Duncan mai domo e finalmente protagonista anche in attacco. Probabilmente l'ultimo ballo per il lungo degli Spurs, che al pari di Ginobili potrebbero aver giocato l'ultima gara su un parquet NBA delle rispettive carriere. Queste, nel post-gara, le emozioni dei protagonisti della serie.
Soddisfazione, enorme, per Billy Donovan, che al primo anno sulla panchina dei Thunder raggiunge un traguardo enormemente meritato: "Quando hanno spostato Leonard da quattro avevo qualche preoccupazione in più, soprattutto per la difesa. Tuttavia ho preferito restare con i miei lunghi in campo. Siamo riusciti a correre e, nel momento decisivo della gara, a chiuderla nel miglior modo possibile aumentando il vantaggio. Sono tremendamente soddisfatto del risultato, è un onore poter continuare a giocare ancora e sono contento di quanto fatto dai ragazzi, che hanno lavorato duramente per questo traguardo e si sono preparati al meglio per giocare ogni singola gara. Adesso la testa è a Golden State".
Un elogio, a tutta la squadra, per come i Thunder sono riusciti a superare le difficoltà dopo gara-1 e vincere quattro delle restanti cinque sfide, è affidato a Russell Westbrook, assieme a Durant ed ai lunghi il dominatore della serie: "E' un risultato pazzesco. Dopo la sconfitta iniziale abbiamo aggiustato qualcosa e provato ad imporre il nostro gioco, ai nostri ritmi. Ci siamo riusciti. Abbiamo trovato fiducia in noi stessi e abbiamo messo una grande intensità per tutte le gare su tutti i palloni. Siamo migliorati di gara in gara, preso le scelte giuste. E' una grande soddisfazione per tutti, perché tutti hanno fatto un grosso miglioramento nelle prestazioni ed è per questo che siamo in finale". Con il play di Oklahoma, in conferenza stampa era presente anche Kevin Durant, che ha così commentato il match: "Non credo che abbiamo dominato la serie, anzi. E' stata una grande serie, molto dura ed equilibrata contro una grande squadra. Tutta la squadra ha fatto un passo in avanti rispetto alla regular season, in termini di miglioramento difensivo ed offensivo, ed ognuno ha portato qualcosa alla causa. Adesso concentriamoci per la finale".
Visibilmente deluso per l'eliminazione, ma ugualmente orgoglioso per la reazione del secondo tempo della sua squadra, Gregg Popovich, che al termine del match ha così parlato ai microfoni della stampa: "Sono davvero orgoglioso per come hanno giocato nel secondo tempo, dopo quanto fatto nel primo. Hanno dimostrato di essere una grande squadra, di avere orgoglio nella sconfitta ed è un grosso motivo di soddisfazione per me. Il ritiro di Tim? Certamente non ne verrò a parlare qui dicendo a voi cosa ci diciamo. Ne parleremo, sicuramente". Molto più eloquente l'analisi di Tony Parker, interrogato sull'importanza dell'aspetto anagrafico delle due squadre: "Non credo abbia inciso più di tanto. In alcune gare avevamo un discreto vantaggio e non siamo riusciti a portare a casa le sfide nel finale. Siamo sempre stati considerati 'vecchi' ma la voglia che avevamo di titolo era sempre la stessa. E' stata una grande stagione per noi, purtroppo finita troppo presto. La scelta di Tim e Manu? Non lo so, francamente. Davvero non so cosa possono scegliere e quando lo faranno lo sapremo tutti, voi compresi".