Come nella miglior sceneggiatura di un film a lieto fine, Stephen Curry rientra dall'infortunio in gara 4 della semifinale playoff della Western Conference e mette a referto 40 punti per domare dei Portland Trail Blazers avanti per larghi tratti dalla partita. L'MVP di oggi e di ieri parte dalla panchina, ma il suo impiego diviene necessario dopo l'espulsione di Shaun Livingston, avvenuta a fine primo tempo. Inizialmente esitante e fuori ritmo con il tiro da tre, Curry prende via via confidenza con la gara, fino a trascinare i suoi Golden State Warriors alla rimonta, per poi risolvere la pratica al supplementare con 17 punti che mandano al tappeto gli avversari. A Portland non basta una partenza lanciata per scrollarsi di dosso i Warriors, che ancora una volta ringraziano Draymond Green e Klay Thompson, in difficoltà in avvio ma fondamentali nei momenti cruciali della gara. Damian Lillard fa sognare il Moda Center con i suoi 36 punti (anche se con 9/30 dal campo, 5/18 da tre), C.J. McCollum ne aggiunge altri 24, Aminu e Crabbe sono perfetti nel ruolo di membri del supporting cast, ma il finale appartiene a Curry, che oggi sarà premiato con il secondo premio consecutivo di most valuable player. Warriors che si portano così 3-1 nella serie e potranno chiudere la pratica nella notte tra mercoledì e giovedì alla Oracle Arena. 

Steve Kerr preferisce far partire dalla panchina Stephen Curry in una delicata gara 4 al Moda Center di Portland. L'inizio è da incubo per gli ospiti, subito sotto 16-2, con Lillard che accende un ambiente già caldo di suo. Aminu e Plumlee ci mettono più energia di Bogut e Barnes, mentre Green litiga con gli arbitri per un fallo a suo dire inesistente (poco dopo si beccherà anche un tecnico). Thompson sbaglia praticamente ogni tiro, e Kerr decide di aver visto abbastanza e butta dentro Curry e Iguodala, con Livingston completamente fuori partita. L'ingresso in campo dell'MVP ha l'effetto di svegliare i compagni di squadra, che accorciano fino al 24-18. Curry esordisce con tiri sballati dalla lunga distanza, preferendo così mettersi in ritmo in penetrazione, dove è comunque efficacissimo. Il secondo quintetto di Stotts dà però un'altra scossa alla partita: Ed Davis è ovunque a rimbalzo, Allen Crabbe segna a ripetizione e Henderson ci mette energia, il tutto sotto la sapiente regia di C.J. McCollum. Dall'altra parte è Speights a rispondere con due triple consecutive, ma Portland allunga nuovamente sul 48-35 a metà del secondo quarto. Qui la gara si sporca, Bogut viene mandato in lunetta per testarlo ai liberi, e sono gli stessi Blazers a perdere ritmo, mentre un gran coast to coast di Green si conclude con una schiacciata. Iguodala fa sentire la sua presenza in campo anche con una tripla, prima che Shaun Livingston decida di farsi espellere per doppio tecnico dopo una protesta troppa accesa per un fallo non fischiatogli. Crabbe e Lillard approfittano del momento per accelerare, ma è Curry a chiudere il primo tempo con un gioco da tre punti che vale il 67-57 all'intervallo lungo.

Con Livingston out, Kerr è costretto a tenere in campo Curry, che continua a sparare a salve dall'arco, ed è dunque Klay Thompson a tenere a galla Golden State dopo l'ennesima ondata dei padroni di casa, che trovano in Harkless, Aminu e Plumlee altri canestri inattesi. Draymond Green è favoloso a giocare con tre e poi quattro falli a suo carico, mentre Thompson sigla il primo vantaggio Warriors sul 78-79. Clark ed Ezeli impattano bene dalla panchina, ma il punteggio rimane in equilibrio anche all'ultima pausa, nonostante nel terzo periodo Lillard e McCollum non mettano a referto neanche un punto. E' la quiete prima della tempesta, perchè il giocatore più migliorato dell'anno trova due triple in apertura di quarto quarto, galvanizzando anche i suoi compagni Aminu e Lillard, che fanno esplodere il Moda Center per il 99-97. Gli Splash Brothers non ci stanno ed entrano in azione dall'arco, con Curry che segna il suo primo canestro da tre dopo otto tentativi andati a vuoto. Il finale diventa così un duello personale tra Lillard e Steph, che si superano a vicenda a suon di triple e giocate da urlo. Sul 109-106 in favore dei Blazers a meno di due minuti dalla fine, Curry inventa per Draymond Green, favoloso nell'andare a schiacciare su Plumlee, che dall'altra parte gli restituisce in favore con un bell'appoggio. Kerr chiama time-out e sulla rimessa Curry prende la linea di fondo per poi scaricare su Harrison Barnes, glaciale nel mandare a bersaglio la tripla del pareggio. Thompson tiene su Lillard nel possesso successivo e nemmeno Steph riesce a trovare il canestro che chiuderebbe la partita.

Si va dunque all'overtime, in cui è Curry a mettere le cose in chiaro: il numero trenta di Golden State segna quindici punti in un lampo (nove dei quali dall'arco), respingendo i tentativi di Aminu e McCollum. A un minuto dal gong i Warriors hanno scavato un solco di dieci lunghezze, con Thompson che mette la parola fine a gara 4. Non basta dunque a Portland l'orgoglio di Lillard e una partita giocata a grande intensità per avere la meglio sui campioni in carica, che ritrovano la loro superstar proprio nel momento di massima difficoltà, in una serata resa ancor più complicata dall'espulsione di Livingston. 

Portland Trail Blazers (44-38). Punti: Lillard 36, McCollum 24, Aminu 18, Crabbe 13, Plumlee 12. Rimbalzi: Plumlee 15, Aminu 13. Assist: Lillard 10

Golden State Warriors (73-9). Punti: Curry 40, Thompson 23, Green 21, Speights 11, Barnes 10. Rimbalzi: Green, Bogut e Curry 9. Assist: Curry  8.