Dopo aver disputato ormai una serie e mezza di playoffs senza Stephen Curry (presente solo nei primi tempi di gara uno e quattro della sfida contro gli Houston Rockets), i Golden State Warriors si interrogano su quanto potranno fare ancora a meno della loro stella più luminosa, nonchè MVP in pectore della regular season appena conclusasi. L'infortunio al ginocchio destro (una brutta distorsione con interessamento del legamento collaterale mediale) subito domenica 24 aprile sul parquet del Toyota Center non è stato infatti ancora smaltito del tutto e, a poche ore dalla palla a due del quarto episodio della serie contro i Trail Blazers (stanotte in campo al Moda Center di Portland), l'impiego di Curry è ancora in discussione.
Come riportato da Kevin Arnovitz per Espn, Steve Kerr starebbe ancora valutando se schierare o meno il suo playmaker nella prossima partita in quel dell'Oregon: "Posso solo dire è che in dubbio per domani - le parole del coach of the year - ma che comunque sta facendo lenti e importanti progressi. Si sta allenando bene, oggi (domenica 8 maggio, ndr) l'ho visto come ieri, in termini di movimenti. Certo, essere condizionato dopo un infortunio potrebbe essere un problema, ma spero che possa continuare a lavorare per poi vedere come si sente il giorno della partita dopo una notte di riposo". In vantaggio 2-1 nella serie, ma reduci dalla sconfitta di gare tre in cui Lillard ha mostrato meraviglie, i Warriors hanno ora bisogno di una vittoria per ipotecare la qualificazione alla Finale di Conference e, soprattutto, per non dare entusiasmo a una Portland che ha già ribaltato un 2-0 contro i Clippers. Nonostante il momento, Kerr assicura che Curry non ha affatto insistito per affrettare il suo rientro: "Lo staff atletico e medico dovrà dirmi se è pronto per giocare, ovviamente anche Steph vorrebbe esserlo e scendere in campo, ma mi fido di lui, delle sue sensazioni. So che tutti si chiedono se giocare non comporti il rischio di aggravare l'infortunio, ma lui è sempre stato onesto sulle sue condizioni. Già in gara uno contro Houston mi rispose che non era al 100% per il problema alla caviglia, e io sapevo che stava dicendo la verità, non è il tipo che vuole fare la parte dell'eroe. Prenderemo insieme la decisione più ragionevole in base ai dati a nostra disposizione".
Per il momento Curry non ha ancora preso parte ai canonici allenamenti di gruppo, effettuando solo un due contro due nella giornata di sabato e un tre contro tre nel pomeriggio di ieri. Oggi sarà presente al consueto shootaround pre-partita, dopo il quale le condizioni del suo ginocchio saranno nuovamente valutate. Starà poi a Kerr decidere se farlo giocare o meno, in una gara che di colpo ha assunto grande importanza per i campioni in carica, scossi dalla sconfitta di due giorni fa. In assenza dell'MVP, sono stati Klay Thompson e Draymond Green a prendere in mano le redini dell'attacco dei Warriors, scollinando entrambi sopra i trenta punti, ma i problemi di Golden State hanno riguardato in particolare la difesa di squadra e individuale su Lillard e McCollum. Nello staff tecnico di Kerr sono tutti consapevoli che il numero zero di Rip City è in grado di fornire prestazioni da urlo anche contro grandi difese (40 punti in gara 3 e 51 in stagione regolare), ma confidano di poter contenere gli altri elementi del supporting cast di Terry Stotts, a partire da Al Farouq Aminu passando per Allen Crabbe e Gerald Henderson. In caso di ulteriore assenza di Curry, sarà ancora una volta Shaun Livingston a partire in quintetto, con Barbosa e Clark pronti dalla panchina. Anche l'MVP delle ultime Nba Finals, Andre Iguodala, è chiamato a dare il suo contributo sui due lati del campo nel reparto esterni.