Una serie contraddittoria ma non inattesa si concluderà stasera a gara 7 sul parquet dell'Air Canada Centre di Toronto, dove i Raptors di Dwane Casey si giocheranno il passaggio al secondo turno di playoffs della Eastern Conference contro gli Indiana Pacers di Frank Vogel. Si tratta dell'epilogo di una sfida equilibrata, molto più di quanto si potesse desumere dal record di stagione regolare e dalla conseguente assegnazione delle teste di serie (Toronto numero due, Indiana numero sette).
Dopo la seconda regular season consecutiva al di sopra della cinquanta vittorie, i Raptors rischiano nuovamente l'eliminazione al primo turno, come accaduto lo scorso anno nella serie (sweep) contro i Washington Wizards di John Wall. Motivi di interesse tecnici e psicologici riguarderanno stanotte una partita da dentro o fuori, una win or go home game, come dicono dall'altra parte dell'oceano. La pressione è tutta sui canadesi, che non possono permettersi di sbagliare, per non rendere la stagione "un fallimento" (parole di DeMar DeRozan dopo gara 6, persa malamente alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis). Complicatisi la vita nel primo episodio, Lowry e compagni sembravano aver indirizzato la serie sui binari giusti vincendo le due partite successive, ma il massacro di gara 4 ha riportato i Pacers in parità. La cosiddetta pivotal game vinta in rimonta dalle seconde linee di Toronto (Joseph, Powell e Patterson sugli scudi) potrebbe rappresentare un rimpianto enorme per Indiana, comunque riuscita a issarsi fino al gran finale di stanotte grazie a uno strepitoso Paul George. Frank Vogel ha deciso di puntare deciso sul rookie Myles Turner, promosso ben presto in quintetto per Lavoy Allen, trovando per strada il contributo delle riserve, da Solomon Hill a C.J. Miles, da Rodney Stuckey a Ty Lawson, riducendo un gap tecnico che sembrava difficile da colmare. Ma gara 7 resta una partita particolare, che sfugge ai normali canoni di interpretazione di ogni altro incontro di playoff, e giocarla in trasferta sarà comunque uno svantaggio per i Pacers, che non avrebbero il fattore campo neanche se dovessero superare il turno (sia Charlotte che Miami hanno infatti un record migliore).
Tutta l'attenzione mediatica sui Toronto Raptors si appunterà sul duo di All-Star composto da Kyle Lowry e DeMar DeRozan, protagonisti di un'annata notevole dal punto di vista realizzativo, ma ora in difficoltà nel superare il primo scoglio della post-season. Dwane Casey le ha provate tutte per aprire il campo e migliorare le percentuali al tiro del suo backcourt, ha inserito Patterson in quintetto al posto di Scola, ha abbassato il suo schieramento fino a giocare con Carroll da numero quattro, ma non è praticamente mai riuscito a sbloccare davvero le sue due guardie. In particolar modo DeRozan, troppo legato agli isolamenti con la palla ferma, ha faticato terribilmente contro una difesa sottovalutata come quella dei Pacers, che può contare su marcatori del calibro di George e Hill, oltre che sull'ancora sotto il ferro di Ian Mahinmi. Importante anche il contributo di Norman Powell e Terrence Ross, chiamati a scuotere un ambiente sull'orlo di una crisi di nervi, mentre Jonas Valanciunas è al primo vero esame della sua carriera. Per i Pacers occhi puntati su Paul George, ma attenzione anche a George Hill e a Monta Ellis, giocatori barometro della franchigia guidata da Larry Bird. L'esito di partita e serie è quanto mai impronosticabile: in Canada sperano che sia l'occasione giusta per scrollarsi di dosso dubbi e paure, a Indianapolis sono convinti che una vittoria stanotte Toronto aprirebbe scenari inimmaginabili fino a poche settimane fa.