La giocata che ha mandato k.o. Chris Paul a sei minuti dalla fine del terzo quarto di gara 4 contro i Trail Blazers a Portland potrebbe aver messo una pietra tombale sulle chanches di titolo dei Los Angeles Clippers, peraltro ora sul due pari nella serie contro Lillard e compagni. Paul, trascinatore indiscusso di Lob City, si è infatti procurato, in un contatto accidenatale con Gerald Henderson, la frattura del terzo osso metacarpale della mano destra. Le sue condizioni, stando a quanto riferito da Doc Rivers nella conferenza stampa post-partita, saranno rivalutate nelle prossime quarantotto ore, anche se Espn - nella persona di Arash Markazi - rivela che si renderà necessario l'intervento chirurgico per la riduzione della frattura. E c'è di più, perchè anche Blake Griffin, appena rientrato dopo quattro mesi di assenza, ha accusato nuovamente un problema muscolare al quadricipite della gamba sinistra, una ricaduta del precedente infortunio.
Una vera e propria maledizione dunque per i Clippers, che in una sera sola hanno perso partita e due giocatori fondamentali del loro roster. Ancora da stabilire i tempi di recupero. Rivers non ha certo mostrato ottimismo davanti a taccuini e microfoni: "E' un brutto colpo per entrambi, anche se Blake ha il 50% di possibilità di giocare gara 5 (in programma domani sera allo Staples Center, ndr)". Lo stesso Griffin ha ammesso che si tratta dello stesso infortunio subito nello scorso dicembre (poi seguito dalla frattura alla mano dovuta alla scazzottata con un magazziniere), che lo sta tormentando da mesi e che gli impedisce di essere esplosivo come sua abitudine. Ma se le condizioni di Griffin destano preoccupazione, sono quelle di Chris Paul a gettare nel panico l'intero ambiente dei californiani. CP3 si è immediatamente accorto di aver subito un duro colpo alla mano, dirigendosi presto negli spogliatoi con espressione furente dopo essersi consultato con il trainer Jasen Powell. L'esito delle prime diagnosi mediche non ha lasciato spazio a dubbi: si tratta di una frattura alla mano destra e l'eventuale intervento chirurgico comporterebbe un'assenza dall'attività agonistica per un periodo variabile dalla tre alle sei settimane. Stagione dunque vicina all'essere finita per Paul, che nella serie contro Portland stava viaggiando a medie eccezionali (sedici punti in ventiquattro minuti anche in gara 4).
Ora i Clippers non possono però permettersi di guardare troppo avanti (c'è chi già anticipa una serie contro i Warriors, anch'essi privi della loro stella Stephen Curry), perchè il primo ostacolo da superare è rappresentato dai Portland Trail Blazers di Terry Stotts, in grado di pareggiare i conti sul 2-2 e con il vento in poppa verso una pivotal game allo Staples. Doc Rivers ha cercato di far buon viso a cattivo gioco, parlando della forza del gruppo e dell'affidabilità delle sue seconde linee, ma ha anche dovuto ammettere che perdere Paul è davvero un brutto colpo per la sua squadra, che aveva lavorato per tutta la regular season in modo da arrivare sani ai playoffs. Invece la sorte ha ancora una volta girato le spalle ai Clippers, franchigia storicamente senza pace, privandola dei due giocatori di maggior talento. A sostituire Paul sarà con ogni probabilità Austin Rivers, il figlio del coach che ha dato segnali di enormi miglioramento negli ultimi mesi, ma che non è un playmaker puro e meno che mai del livello di CP3. Le rotazioni potrebbero essere allargate anche al veterano argentino Pablo Prigioni, con Jamal Crawford sempre più protagonista nel backcourt dei Clips, che hanno in J.J. Redick un altro punto di riferimento offensivo. Il prosieguo della stagione di Lob City assumerà dunque contorni più chiari nelle prossime ore, quando la franchigia di proprietà di Steve Ballmer affronterà Portland in gara 5 e, soprattutto, avrà notizie definitive circa l'entità degli infortuni di Chris Paul e Blake Griffin.