Golden State non si scompone dopo la sconfitta in gara 3 arrivata nei secondi finali e mette un tassello importante per chiudere il primo turno dei playoff già fra tre giorni. Il protagonista stavolta non è stato Curry, il quale è uscito a fine primo tempo per una distorsione al ginochio destro, la cui gravità non è ancora chiara ma certamente rischiarlo nel prossimo match sembra fuori luogo, soprattutto vista la superiorità mostrata dagli Warriors in questa partita senza Steph. GSW stabilisce un nuovo record di triple segnate nei playoff, ben 21 i canestri fuori dall'arco per gli uomini di Kerr, che nel terzo periodo hanno chiuso la partita con un parziale devastante.
Confermato in quintetto Motiejunas per i padroni di casa, mentre Kerr può schierare i titolari col numero 30 di nuovo in campo. In realtà è un inizio complciato per Steph dato che inizia con 0/3 da tre punti e qualche palla persa di troppo; a trascinare gli Warriors però ci pensa Klay Thompson che si trasforma in una macchina da punti e contribuisce fortemente al primo parziale degli ospiti. La risposta arriva nel finale di quarto con 9 punti consecutivi e la tripla assurda di Harden che batte la sirena sul 29-29. Houston riparte sull'onda dell'entusiasmo e si porta avanti con l'energia di Howard sotto canestro e alcuni rimbalzi offensivi; Golden State non sembra riuscire a reagire e rimane a qualche punto di distanza. La gara è molto fisica e con molti falli, nessuna delle due squadre riesce ad allungare, gli ospiti trovano dei punti decisivi con Iguodala che ha la mano calda e pareggia nuovamente i conti. Il tallone d'Achille di Howard però sono i tiri liberi, Kerr lo sa e chiede ai suoi di mandarlo in lunetta quando possibile, dove nel primo tempo tira con 2/7. Nel finale succede di tutto: Beverley esce dalla partita e rientra negli spogliatoi e non sarà più della partita per un infortunio; allo stesso modo Curry sulla sirena del primo tempo si fa male al ginocchio, torna dagli spogliatoi ma solo per pochi secondi, e neanche lui rientrerà in campo nel resto del match.
Nella confusione generata da questi problemi fisici, Golden State ne approfitta subito nella ripresa: Green e Thompson sono implacabili da 3 punti e Houston non riesce a mettere una pezza neanche in attacco, dove perde troppi palloni senza costruire buoni tiri. Questo è il momento decisivo del match dove gli ospiti non danno tregua agli avversari, ancora una volta è Iguodala decisivo che ha giocato una partita splendida in fase realizativa (9/11 dal campo con 22 punti totali). I Rockets a fine terzo quarto vedono la vittoria molto lontana, infatti i punti di svantaggio sono aumentati fino a diventare ben 21. 21 come le triple realizzate nella partita dagli uomini di Kerr, l'ultima di esse arriva proprio nell'ultima frazione di gioco con Rush, subentrato così come Barbosa e altri panchinari dato che la vittoria ormai era stata assicurata. Una vittoria schiacciante, che non fa notare neanche i problemi di falli di Bogut e Green, sostituiti più che degnamente da Ezeli e Speights. Alla fine Golden State ha ancora la meglio, e adesso il primo match point lo avrà alla Oracle Arena fra tre giorni in un'atmosfera che immaginiamo sarà caldissima.