Non è sufficiente agli Charlotte Hornets un primo tempo ottimo da 60 punti (con Kemba Walker e Al Jefferson che piazzano 39 punti in due) per intaccare le certezze, sia offensive che difensive, dei Miami Heat di coach Spoelstra e ribaltare il fattore campo nella serie. Il primo tempo degli Heat è perfetto dal punto di vista offensivo: Wade, Dragic e compagni mettono a referto la bellezza di 72 punti (43 nel solo secondo quarto), tirando con il 74% dal campo ed azionando la freccia del sorpasso dopo un primo quarto maggiormente equilibrato. Gli Heat non si girano più alle spalle per il resto della contesa e nella ripresa, fatta eccezione per un paio di passaggi a vuoto, riescono in gestione a controllare agevolmente la doppia cifra di vantaggio ipotecando il secondo successo nella serie grazie anche ad uno strabiliante 56% da tre punti: adesso la serie si sposta a Charlotte. 

Rispetto a gara 1 l'approccio degli ospiti stavolta è di livello: Kemba Walker risponde con sette punti di fila ai cinque del compagno Zeller, nel vantaggio 13-11 degli Hornets. Miami non resta a guardare, riuscendo a coinvolgere equamente tutti i protagonisti sul parquet dell'American Airlines Arena: il primo vantaggio degli Heat, sul 19-17, coincide anche con il primo momento di difficoltà degli ospiti. Tre errori di fila al tiro di Williams e uno di Kemba lanciano il parziale di Miami, chiuso però dall'arrivo in campo di Lin, autore di sei punti di fila (23-24). Le difese ballerine fin troppo regalano spettacolo e ritmi altissimi al match, che esplode definitivamente nella seconda frazione di gioco: Al Jefferson è immarcabile (18 punti con 8/10 al tiro), e sfruttando anche la contemporanea assenza di Whiteside, con Stoudemire che fatica a contenerlo, tiene a bada la sfuriata degli Heat (47-47). I padroni di casa riescono ad imprimere un ritmo frenetico alla gara negli ultimi sei minuti di frazione e Charlotte inizia a tentennare: in un amen prima Winslow, poi Dragic due volte, perforano dalla distanza la retina degli Hornets, allargando il vantaggio fino al +8 (60-52). Gli otto punti finali di Walker riescono solo a contenere la sfuriata degli Heat, che con Wade e la tripla di Deng dall'angolo riescono a toccare il massimo vantaggio sul più 14, non sbagliando più un singolo tiro. 

Il secondo tempo si apre con la sagra dell'errore da parte di un Williams decisamente fuori partita (0/10 dal campo), ma gli Hornets riescono ugualmente con Lee e Walker a rosicchiare qualche punto di vantaggio. Wade torna protagonista nel momento di apparente difficolta: Flash mette a segno quattro punti e serve l'ottavo assist personale per la tripla di Richardson, che scava nuovamente il solco nel punteggio. Da questo momento in poi gli Hornets non riusciranno più a tornare a contatto nel punteggio, con Whiteside che dominerà il pitturato, soprattutto in difesa (13 rimbalzi e 2 stoppate). La seconda tripla di Richardson (15 personali) fa segnare il più 18, con i buoi che scappano definitivamente dalla stalla. Charlotte stenta a ritrovare fiducia e gioco di squadra, lasciando al solo Jefferson l'onere della rimonta: i suoi sei punti sono utili nel ridurre lo svantaggio fino al -13 (80-93), prima del ritorno in campo di Dragic e Wade. Cinque punti di Hawes riportano a due dal termine gli Hornets sotto di otto lunghezze, ma ancora Wade e Deng chiudono definitivamente i giochi.