Con una prestazione fatta di aggressività e di prepotenza fisica, i Miami Heat di Erik Spoelstra surclassano gli Charlotte Hornets di Steve Clifford in gara 1 della serie di primo turno dei playoffs della Eastern Conference edizione 2016. Troppo diverso l'approccio alla partita delle due squadre, con i padroni di casa che scappano via nel primo quarto grazie a 42 punti segnati. Tutto funziona a meraviglia per la franchigia di Pat Riley, che può rallegrarsi per il rendimento dei due rookie Justise Winslow e Josh Richardson e per l'impatto di Whiteside e Deng, sostituto nominale di LeBron James a partire dal 2014. Male, malissimo, gli Hornets, che pagano un inizio soft su un campo dove invece non sono concesse distrazioni, oltre che un difesa imbarazzante a questi livelli, con il solo Nicolas Batum in possesso della personalità giusta per evitare il naufragio della Florida. 

Non ci sono novità nei quintetti di partenza dei due allenatori all'American Airlines Arena, teatro del primo atto della serie tra Heat e Hornets. L'avvio è da incubo per gli ospiti, dominati a rimbalzo e sotto canestro da Hassan Whiteside, che dispone a piacimento di Cody Zeller. Due triple di Walker e Batum sembrano poter scuotere gli uomini di Clifford, ma è in difesa che Charlotte paga dazio alla maggiore aggressività dei rivali. Whiteside è letale sul pick and roll, Dragic va fino in fondo, Wade ispira e Luol Deng segna due triple in fotocopia dall'angolo sinistro del campo per il 31-15 a tre minuti dalla prima pausa. L'ex Chicago non si ferma, coadiuvato da Richardson e Winslow, che aggiungono energia dalla panchina di Spoelstra, costretto a rinunciare a Bosh per il resto della stagione. Quando anche Joe Johnson si iscrive a referto la gara diventa un incubo per Walker e compagni, travolti da un Wade in grande condizione atletica. Il vantaggio di Miami si stabilizza intorno alle venti lunghezze, prima di cristallizzarsi in diciassette punti al rientro negli spogliatoi (67-50).

Gli Heat non mollano un centimetro anche dopo l'intervallo lungo, con Deng e Whiteside a calarsi nuovamente nei panni dei grandi protagonisti, mentre dall'altra parte Kemba Walker monopolizza i possessi offensivi degli Hornets. Il pick and roll che coinvolge Whiteside rimane un rebus insolubile per i ragazzi di Clifford, che affondano sull'86-62 a cinque minuti dalla fine del terzo quarto. Dwyane Wade è chirurgico come nelle serate migliori, la panchina risponde presente con Winslow e Richardson, e il solo Al Jefferson sembra resistere alla tempesta di canestri subita da Charlotte, probabilmente sorpresa dalla veemenza degli avversari, abituati solitamente a esprimere una pallacanestro camminata. Il secondo quintetto di Spoelstra non fa sconti agli ospiti, che si ritrovano sul -30 a inizio del quarto periodo, quando persino Stoudemire si iscrive al festival delle schiacciate alla triple A. A questo punto Clifford richiama i titolari in panchina e tira i remi in barca, mandando in campo Hawes, Gutierrez, Daniels e Lamb, in un finale che serve solo ad aggiustare le notevoli statistiche offensive dei padroni di casa (57.6 % dal campo, 50% dall'arco e 14 rimbalzi d'attacco, per un totale di 42 contro i 28 di Charlotte). Gara 2 è in programma mercoledì sera ancora nel fortino degli Heat.

Miami Heat (48-34). Punti: Deng 31, Whiteside 21, Wade 16, Johnson e Stoudemire 11. Rimbalzi: Whiteside 11. Assist: Dragic 10.

Charlotte Hornets (48-34). Punti: Batum 24, Walker 19, Jefferson 13. Rimbalzi: Zeller 7. Assist: Lin 3.