La città di Toronto ed il Canada intero guardano alla serie contro gli Indiana Pacers come ad un possibile momento di redenzione dopo anni di delusioni ed infausti eventi, che hanno portato i Raptors, in un modo o in un altro, ad avere superato solo una volta (2001) un turno di playoff. Quest'anno sembrano esserci tutti i presupposti per voltare pagina. La squadra di coach Casey si presenta all'appuntamento con la post-season con il secondo miglior record della Eastern Conference, ad una sola partita di distanza dai Cavs primi. Le 56 vittorie ottenute rappresentano il miglior bottino della storia della franchigia.

L'inizio dei playoff, però, ha fatto tornare in mente ai tifosi dell'Air Canada Centre le due serie perse contro Brooklyn e Washington, quando un Paul Pierce in formato deluxe ammutolì il pubblico canadese.

"That's why I'm here" firmato Paul Pierce.


Questa volta l'incubo ha le sembianze di Paul George, capace ieri di mettere a referto 27 punti nel secondo tempo (33 complessivi) e di oscurare DeMar DeRozan nella metacampo difensiva. Con la sconfitta contro i Pacers, il bilancio di Toronto nelle gare 1 disputate ai playoff è di 1-8; se consideriamo, inoltre, che chi vince la prima partita nel 77% dei casi porta a casa anche la serie, la situazione diventa ancora più complicata per i Raptors.

Non si tratta, però, solo di una mera questione di cabala. Dietro l'ennesima debacle casalinga della compagine di coach Casey ci sono dei problemi mentali e tecnici non di poco conto. L'anno scorso, dopo un'ottima stagione regolare, Toronto si sciolse letteralmente ai playoff, rendendosi protagonista di un clamoroso sweep contro i non irresistibili Wizards. A finire sotto la lente di ingrandimento furono soprattutto DeRozan e Lowry, con quest'ultimo che giocò una serie estremamente negativa, viaggiando a 12 punti di media con il 31,6% dal campo. Gara 1 contro i Pacers non si è discostata dal copione della passata stagione: le due stelle della squadra hanno messo insieme un 8/32 dal campo che ha condannato di fatto i Raptors alla sconfitta, perdendo subito il fattore campo.

Bismack Biyombo, centro dei Toronto Raptors | www.zimbio.com
Bismack Biyombo, centro dei Toronto Raptors | www.zimbio.com

Naturalmente c'è ancora tutto il tempo per rimettere la serie sui binari giusti, ma la pressione di una nazione intera si è fatta sentire ancora una volta. Difficilmente Toronto tirerà ancora con queste percentuali (38% di squadra e 21% da tre), ma la sensazione è che Casey sarà costretto ad effettuare subito degli aggiustamenti. Toronto ha costruito la sua stagione sulla capacità delle sue guardie di attaccare il ferro e di procurarsi diversi viaggi in lunetta. Già l'anno scorso abbiamo visto come questa strategia sia difficilmente sostenibile ai playoff, quando le squadre avversarie difendono più forte e tendono a riempire l'area.

Non a caso coach Vogel ha cambiato il volto della partita quando ha inserito il rookie Myles Turner, autore di una gara da 10 punti, 5 rimbalzi e 5 stoppate (!) alla sua prima apparizione ai playoff. Il suo plus/minus è il più alto della squadra (+15), dietro solo a quello di Paul George (+16). Con Turner in area, Lowry e DeRozan hanno fatto una fatica enorme a produrre nel pitturato ed in una giornata in cui il tiro da dietro l'arco non c'è (1/10 da tre per loro due), diventa difficile venire a capo di una difesa di questo tipo.

Il dominio a rimbalzo (52 a 38 per Toronto) non ha portato sufficienti second chance points (17 - 11); di conseguenza il vantaggio di avere due lunghi potenzialmente dominanti a rimbalzo, come Valanciunas e Biyombo, non ha portato i frutti sperati. Per questo Casey dovrà valutare nel prosieguo della serie se giocare più minuti con il quintetto piccolo, provando a schierare Patrick Patterson da 5 (l'unico Raptor ad avere un plus minus positivo) e sfruttando la versatilità del rientrante DeMarre Carroll. La small unit potrebbe aiutare a migliorare le spaziature dei Raptors senza soffrire più di tanto sotto il ferro, considerando che Indiana possiede un frontcourt sottodimensionato e che spesso volentieri, nei minuti conclusivi, gioca con Paul George da 4. Lowry e DeRozan dovrebbero beneficare del campo più aperto, trovando l'area meno intasata di quanto visto in gara 1.

La sfida tra DeRozan e George | Source: Bleacherreport
La sfida tra DeRozan e George | Source: Bleacherreport

Dall'altra parte i Raptors saranno chiamati a fronteggiare il dilemma Paul George. Nel secondo tempo DeRozan ha dimostrato di non poter tenere lo strapotere fisico del numero 13 dei Pacers. Nell'ultimo quarto ha letteralmente dominato, mettendo a segno 10 punti e 6 assist decisivi per le sorti del match. Sulla carta Toronto avrebbe il personale per mettere maggiormente in difficoltà la stella di Indiana.


Molto dipenderà, però, dalle condizioni di Carroll e da quanti minuti sarà in grado di giocare dopo il lungo stop. Lasciare DeRozan in marcatura su George per così tanto tempo, come accaduto in gara 1, può rivelarsi un suicidio per coach Casey. Vedremo se in gara 2 ci saranno degli aggiustamenti, in un match che è già una partita da dentro o fuori per Toronto: perdere i primi due incontri in casa, come avvenuto già l'anno scorso con i Wizards, potrebbe essere, infatti, un colpo da ko per i Raptors. E questo Toronto non se lo può permettere.