Da oggi prendono il via i playoffs Nba 2016, che vedranno impegnate al primo turno sedici squadre, le migliori otto qualificate di ogni Conference. Ma da mercoledì scorso, ultimo giorno di regular season, ci sono quattordici franchigie per cui una lunga estate è già cominciata, tra cambi di allenatore, occhi puntati sulla lottery e sul Draft, rivoluzioni a livello dirigenziale e free agency selvagge. Andiamo a dare un'occhiata, caso per caso, alle situazioni più spinose da Est a Ovest.
New York Knicks. C'è fermento dalle parti del Madison Square Garden. Un'altra annata fallimentare è andata agli archivi, e del doman non v'è certezza. Phil Jackson ha dichiarato recentemente di voler rimanere per riportare in alto la franchigia, ma i rumors provenienti da Los Angeles sponda Lakers si fanno vieppiù insistenti. Carmelo Anthony ha chiesto di avere voce in capitolo sulla prossima free agency, e non sembra entusiasta della possibilità che Kurt Rambis rimanga ancora per un anno sulla panchina di New York. Futuro nebuloso per la franchigia, con molti nodi da sciogliere, dal management in giù.
Brooklyn Nets. La lunga agonia dei Nets si è finalmente conclusa. Tony Brown ha espletato il suo compito di traghettatore della squadra dopo l'esonero di Lionel Hollins. Ora spetta al nuovo general manager Marks scegliere il nuovo allenatore (i nomi sono sempre quelli di Van Gundy, Messina e Thibodeau) e rivoluzionare un roster scadente per le future ambizioni playoffs.
Washington Wizards. Randy Wittman è stato messo alla porta un'ora dopo l'ultima gara (vittoria casalinga sugli Atlanta Hawks) della regular season. Evidentemente aver fallito l'obiettivo della post-season non è stato risultato gradito ai piani alti del Verizon Center, ma la scelta del futuro coach è ancora in cantiere. Quel che è certo è che si ripartirà da John Wall, unico certo di restare in un ambiente in fibrillazione.
Philadelphia 76ers. Il caso Sam Hinkie ha scosso i Sixers, che hanno sconfessato le scelte manageriali degli ultimi cinque anni dando pieni poteri a Colangelo. In panchina c'è ancora Brett Brown, anche perchè quella dell'allenatore non è al momento la priorità assoluta della franchigia, che sta riflettendo sul futuro di Jahlil Okafor e sulle prospettive di Joel Embiid, oltre a sperare ancora una volta sulla lottery che precede il Draft.
Chicago Bulls. Fred Hoiberg dovrebbe rimanere sulla panchina dello United Center, nonostante la disastrosa stagione dei suoi Bulls. Derrick Rose ha annunciato di aver già programmato un lavoro intenso per quest'estate, ma il futuro di giocatori del calibro di Butler, Gasol e Noah è ancora tutto da scrivere. Scelte manageriali affidate ancora al duo Paxson-Forman.
Minnesota Timberwolves. Dato il benservito a Sam Mitchell, Minnesota si prepara a dare realmente il via all'era post Flip Saunders. L'idea delle ultime ore sarebbe quella di assumere Tom Thibodeau come head coach per dare disciplina e organizzazione a un gruppo di giovani di grande talento.
Sacramento Kings. E' finito dopo un anno e mezzo il matrimonio tra i Kings e George Karl, senza che nulla sia cambiato a livello di risultati. L'inserimento nel roster di Rajon Rondo ha aumentato il talento della squadra, ma non l'ha resa per forza di cose più competitiva. Secondo quanto riportanto da Mark Stein per Espn, il totoallenatori comprenderebbe al momento Kevin McHale, Mark Jackson, Scott Brooks e Vinny Del Negro.
Los Angeles Lakers. Byron Scott si è detto "assolutamente certo" di rimanere ai Lakers anche nella prossima stagione. Il general manager Mitch Kupchak ne ha elogiato il lavoro in un'annata particolare e difficile. L'addio di Kobe Bryant toglie ora il velo ai problemi dei gialloviola, che non verrano risolti se prima non si farà chiarezza sulla questione relativa a chi sarà sulla tolda di comando della franchigia: ancora Jimmy Buss (con Kupchak e, forse, Scott) o la sorella Jeanie (con Phil Jackson di ritorno da New York)?