I Cleveland Cavaliers sono la squadra favorita per guadagnarsi l'accesso alle Nba Finals partendo dall'Est. James e compagni dovranno però superare un primo turno di playoffs non così scontato come uno scontro tra una testa di serie numero uno e una numero otto potrebbe apparire a prima vista. E non perchè i Detroit Pistons abbiano vinto tre delle quattro gare di regular season contro la franchigia dell'Ohio, quanto piuttosto perchè gli uomini di Stan Van Gundy hanno dimostrato grande continuità nell'arco di tutta la stagione.
Tornati a disputare la post-season quasi un decennio dopo l'ultima volta, i Pistons si sono sempre mantenuti intorno al 50% di vittorie, salvo piazzare la zampata finale che ha concesso loro di aggiudicarsi l'ottava moneta nel ranking della Eastern Conference. Liberatisi in estate di Greg Monroe (free agent finito a Milwaukee), Detroit ha eliminato l'equivoco tattico dovuto alla presenza di due lunghi simili per caratteristiche tecniche, decidendo di puntare tutto su Andre Drummond, per poi aprire il campo per tiratori e per un playmaker in grado di puntare il ferro con efficiac come Reggie Jackson. Proprio l'ex Thunder si è preso il ruolo di giocatore chiave nel reparto esterni, con Brandon Jennings finito a Detroit (insieme a Ilyasova nell'affare Harris). Esponenziale è stata poi la crescita di Kentavious Caldwell-Pope, passato da buon difensore a ottimo realizzatore nello spazio di pochi mesi. Tobias Harris e Marcus Morris completano il quintetto base di Van Gundy, garantendo fisicità e pericolosità dall'arco. Drummond ha fatto segnare numeri straordinari, soprattutto a rimbalzo, nella prima metà di regular season, guadagnandosi addirittura la convocazione all'All Star Game di Toronto, ma le sue percentuali ai liberi potrebbero essere un problema in quarti quarti punto a punto. La panchina di Van Gundy ha alternato buone prestazioni a prove opache: Steve Blake è un veterano, quell'usato sicuro perfetto backup di Jackson, Stanley Johnson un rookie dall'avvenire interessante, mentre Baynes, Tolliver e Bullock hanno il compito di rimpiazzare i lunghi nel secondo quintetto.
Dei Cavs si sa già quasi tutto. Partiti con David Blatt in panchina, hanno poi preferito puntare su Tyronn Lue per problemi di spogliatoio più che di risultati. Ed è proprio nella chimica di squadra che Cleveland ha il suo tallone d'Achille: Kevin Love sembra più inserito nel contesto rispetto a qualche mese fa, mentre Kyrie Irving rimane per atteggiamento e ruolo il vero punto di domanda dei vicecampioni Nba. In una squadra in cui il pallone è stabilmente tra le mani di James, Irving non riesce a trovare ritmo, avendo probabilmente bisogno di un maggior numero di possessi a sua disposizione. Il playmaker in maglia numero due resta un fattore imprevedibile per questi Cavs, che per il resto hanno un roster molto profondo. J.R. Smith ha giocato una regular season ad alte percentuali, Tristan Thompson ha superato il russo Mozgov nelle gerarchie tra i lunghi, reparto in cui è stato inserito a febbraio Channing Frye, allo scopo di avere un'opzione offensiva in più. Iman Shumpert, Matthew Dellavedova e Richard Jefferson le altre armi a disposizione di Lue dalla panchina, con gli altri veterani James Jones e Mo Williams pronti in caso di necessità. Superfluo sottolineare come i Cavs siano in tutto e per tutto sempre più la squadra di LeBron, partito piano (in particolar modo con il tiro da tre punti), ma ora prontissimo per l'ennesimo viaggio verso le Finals (sarebbe la settima apparizione per il Prescelto).
La serie dovrebbe giocarsi sulla mossa di Van Gundy di aprire il campo con Drummond unico lungo d'area, mentre Lue dovrà scegliere se schierare ogni tanto James da quattro o insistere con Love e Thompson sotto canestro. Il fattore campo (oltre che il pronostico) è tutto dalla parte di Cleveland, che vorrebbe romanticamente chiudere il cerchio proprio contro quella Detroit con cui tutto cominciò nella finale di Conference del 2007, vinta in sei gare per la definitva esplosione di James. Il primo atto della serie avrà luogo domenica alla Quicken Loans Arena (21 ora italiana), mentre gara 2 è in programma mercoledì 20 (le successive sfide si disputeranno poi ogni due giorni).