E’ la Germania ad alzare il trofeo della 27 esima edizione del torneo internazionale Albert Schweitzer, meglio conosciuto come torneo di Mannheim, dalla città in cui è disputato.

Considerato dagli addetti ai lavori come un vero e proprio Mondiale per la categoria under 18, la competizione andata in scena nella seconda città per importanza della regione del Baden-Wurttemberg, e intitolata al premio Nobel per la pace del 52, rappresenta il primo vero palcoscenico internazionale per le star del futuro visto che da qui sono partiti top player come Dino Meneghin, Magic Johnson, Arvidas Sabonis, Toni Kukoc, Drazen Petrovic, Tim Duncan, Dirk Nowitzki e Toni Parker.

La Germania  di coach Harald Stein si è imposta 70-65 contro la Serbia con una prova solida di tutta la squadra che vede in Kostja Mushidi, ala piccola dal fisico già strutturato e dalle capacità tecniche complete attualmente a Strasburgo (avversaria della Dolomiti Energia Trento in Eurocup), il suo miglior giocatore e con un cast di supporto niente male formato da Da Silva e Freudenberg. Gara in equilibrio fino alla metà del quarto finale, dove Mushidi e il piccolo playmaker Hundt piazzano l’allungo decisivo del +12. Risposta dei serbi che non si fa attendere e che arriva grazie al talento assoluto di Borisa Simanic, ala di 207 della Stella Rossa Belgrado con le movenze da guardia pura, e alla tripla di Radanov che portano a 50 secondi dal termine il punteggio di 67-65 per i tedeschi. Possesso decisivo, ci pensa Mushidi in penetrazione prima e poi disturbando la tripla di Simanic, subendo fallo in ripartenza e chiudendo definitivamente i giochi. Torneo senza sconfitte per i tedeschi e vittoria che attesta quindi i grandi progressi che il movimento ha fatto e continua a fare in questi anni partendo proprio dai settori giovanili.

Per la Serbia è ancora una grande dimostrazione di quanto la scuola balcanica sia fucina di talenti oltre che un banco d’apprendimento di pulizia tecnica e di qualità del gioco. Quello che rimane impresso di questa rappresentativa è sicuramente lo strapotere per la categoria di Simanic, ragazzo di cui si sentirà parlare e tanto in ambito quantomeno europeo.

Alla manifestazione hanno preso parte 12 nazioni provenienti da 5 continenti e la nazionale italiana è stata tra queste.

La rappresentativa allenata da Andrea Capobianco infatti si è aggiudicata la medaglia di bronzo battendo la Francia nella finalina per il 3° e 4° posto con il punteggio netto di 81-56, riscattando così la sfortunata semifinale contro la Serbia, che ha visto i balcanici staccare il biglietto per la finale dopo un tempo supplementare grazie a un canestro ad un secondo dalla fine proprio di Simanic.

Senza storia la partita contro la Francia che già dal primo quarto si dichiara nettamente in favore degli azzurrini con un parziale di +19. I seguenti tentativi di rimonta dei transalpini non servono a nulla e la nazionale può andare a medaglia per la seconda edizione consecutiva anche senza ripetere lo straordinario successo di due anni fa, chiudendo il torneo con 6 vittorie e una sola sconfitta. Si sono visti dei talenti notevoli, uno su tutti quello di Davide Moretti, guardia di Treviso classe 1998 che in semifinale con la Serbia ha fatto registrare 29 punti, 10 assist e 6 rimbalzi, ragazzo che quindi sembra pronto per il passo decisivo verso palcoscenici molto più importanti. Degni di nota anche Lorenzo Bucarelli della Mens Sana Siena e un inaspettato Lorenzo Penna, play della Virtus Bologna.

Delusione invece per gli Stati Uniti che dopo la finale di due anni fa si sono piazzati al nono posto, lasciando l’amaro in bocca per non aver potuto ammirare i più forti talenti delle High School in quanto, a detta di tutti gli addetti ai lavori,  la selezione allenata da Mike Olson ha presentato i prospetti migliori.

La classifica finale vede quindi:

1. Germania

2. Serbia

3. Italia

4. Francia

5. Grecia

6. Turchia

7. Australia

8. Cina

9. USA

10. Giappone

11. Argentina

12. Egitto