Oklahoma City Thunder 82-88 Detroit Pistons
A Detroit arrivano i Thunder, che però lasciano in panchina Kevin Durant, e non possono contare su Ibaka e McGary; i Pistons devono vincere e così fanno per avanzare al settimo posto della Eastern Conference scavalcando così Indiana. A inizio partita Westbrook risente dell'assenza del suo compagno col numero 35 e nei primi dodici minuti di gioco tira 1/9 dal campo, portando i suoi sotto 25-21 a fine primo quarto. Nella seconda frazione si sveglia il playmaker della California e riporta i suoi in vantaggio a fine primo tempo, nonostante alcune ottime giocate di Marcus Morris. I problemi per Oklahoma City continuano nel terzo quarto: le troppe palle perse e una difesa organizzata benissimo dai Pistons sono le basi di un parziale terrificante, solo 9 punti segnati nel terzo periodo per gli ospiti e Detroit mette la freccia e si porta avanti di 14 punti. La reazione però non si fa attendere e ad inizio dell'ultima frazione un parziale di 10-0 riporta pienamente in partita OKC, che però, trascinata dal solo Westbrook, non riesce a completare la rimonta complici i troppi errori negli ultimi possessi. Detroit ne approfitta e vince una gara importantissima per 88-82; da segnalare la prestazione di Morris con 24 punti, gli stessi di Westbrook che però tira 8/28 dal campo.
Charlotte Hornets 100-85 Philadelphia 76ers
Ancora una gara decisiva per i playoff ad Est, stavolta i protagonisti sono gli Hornets che si trovano più avanti di Detroit e possono aspirare persino al terzo posto; questa vittoria contro Philadelphia arriva senza troppi sforzi e serve per pareggiare il record di Boston, in quinta posizione. I 76ers resistono solo ad inizio partita, in particolare grazie ai tiri da 3 punti (chiuderanno con 44 tentativi da tre di squadra, nuovo record di franchigia) di Covington e Stauskas, Charlotte chiude comunque avanti il primo quarto 23-19. Gli Hornets finiscono il primo tempo con un parziale di 16-4 ed una tripla sulla sirena di Kemba Walker, che porta il vantaggio oltre la doppia cifra sui 76ers, orfani di Embiid, Okafor e Noel. Nella ripresa si fa valere Elton Brand, il 37enne riesce a tenere i suoi aggrappati alla partita ma la differenza tecnica viene fuori nuovamente nel quarto periodo: Batum si scatena segnando, prendendo rimbalzi e confezionando assist e chiude definitivamente la pratica Philadelphia, aiutando gli Hornets a conquistare la seconda vittoria consecutiva nonostante l'assenza di Jeremy Lin; per Phila invece si tratta della decima sconfitta consecutiva in una stagione sempre peggiore.