I Golden State Warriors di Steve Kerr aggiornano il loro record stagionale a sessantasette vittorie e sette sconfitte mantenendo l'imbattibilità casalinga (cinquantaquattro partite consecutive senza perdere all'Oracle Arena) nella gara di Oakland contro i Washington Wizards. Sfida fatta di parziali, e decisa in avvio di quarto quarto dall'intensità difensiva dei padroni di casa, che ringraziano uno Stephen Curry da 26 punti e sei triple su otto a bersaglio e il solito Draymond Green, a un assist dalla tripla doppia. I Wizards si battono con orgoglio, mettono in difficoltà in campioni ma alla lunga cedono su un campo inaccessabile a tutti in questa regular season, allontanandosi sempre più dall'obiettivo playoff.
Alla Oracle Arena di Oakland è Steph Curry ad aprire le danze con una tripla delle sue, con Klay Thompson che pare voler ripetere l'ultima prestazione casalinga contro Philadelphia. Lo Splash Brother numero due deve però tornare ben presto in panchina per problemi di falli, costretto a marcare Bradley Beal in difesa. Il primo allungo dei Warriors (23-17 dopo un altro tiro dall'arco di Curry) viene stoppato dalla buona esecuzione offensiva degli ospiti, che si appoggiano prima a Gortat e poi a Nenè sotto canestro. Curry viene stoppato regolarmente da Wall (ma l'Mvp protesta contro Ken Mauer), prima di schiacciare in contropiede in un testa a testa con Temple. Porter dà saggi del suo atletismo e il primo quarto si chiude sul 27-22. Per una volta il secondo quintetto di Golden State non fa la differenza: anzi, sono le riserve di Randy Wittman a tenere a bada i vari Livingston, Speights e Barbosa, mentre in attacco si accende Beal e Gortat domina contro un Bogut particolarmente svagato (35-37). John Wall si prende pochi tiri, ma in compenso arma la mano dei compagni di squadra, che si portano sul 37-46 a tre minuti dall'intervallo lungo, costringendo Steve Kerr a chiamare time-out. Mossa che produce gli effetti sperati, perchè Curry accende la Oracle Arena con otto dei dodici punti di un parziale che manda i Warriors negli spogliatoi avanti di due lunghezze (49-47).
Alla ripresa delle operazioni torna a far canestro Klay Thompson, Harrison Barnes viene innescato con maggior continuità e Draymond Green piazza anche una tripla importante, ma Washington non si perde d'animo e resta in partita grazie al contributo offensivo di Markieff Morris e Bradley Beal. Il solito Curry segna da tre per aprire un nuovo parziale dei padroni di casa, chiuso da Green, con il popolo giallo in delirio per quella che sembra essere un'altra comoda vittoria dei loro beniamimi. Eppure i Wizards reagiscono ancora una volta, con Porter, Nenè e Morris, chiudendo il terzo periodo sul 79-72. Agli ospiti è però fatale l'inizio del quarto quarto, quando Golden State sale di colpi a livello difensivo fino ad arrivare al + 19 dopo l'ennesima tripla di Curry (96-75). A questo punto Wittman richiama in panchina i suoi titolari per dare spazio ai vari Hickson, Dudley, Sessions e Oubre, con Kerr che fa lo stesso con la sua superstar più acclamata. Come già successo altre volte in stagione (ad esempio nella terza partita stagionale contro i Clippers), i padroni di casa pasticciano nel voler gestire il cronometro e subiscono un parziale di 18-5 che fa sperare Washington a quaranta secondi dalla fine. Ma, con Curry di nuovo in campo, i campioni si salvano dalla rimonta tardiva degli ospiti, ed è Barnes a chiudere i conti dalla lunetta.
Golden State Warriors (67-7). Punti: Curry 26, Thompson 16, Green 15, Barnes 14. Rimbalzi: Green 16. Assist: Green 9.
Washington Wizards (36-38). Punti: Beal 17, Morris 15, Porter 11, Nenè 10. Rimbalzi: Gortat 10. Assist: Wall 11.