Tra la paura, tanta, a fine terzo quarto, di vedere la striscia di vittorie casalinga esaurirsi al cospetto di una delle più inattese rivali alla Oracle Arena, trascinata dalle triple di un Knight in serata di grazia, ed il delirio dello stesso palazzetto davanti ai canestri di Speights (25+9 in 18 minuti di gioco) e Curry, i Golden State Warriors battono tra mille e più patemi d'animo i Phoenix Suns. La squadra dell'Arizona si presenta nella baia senza nulla da perdere e, favorita dai ritmi frenetici e folli della gara, riescono a restare in partita fino a metà dell'ultimo quarto, prima di crollare sotto i colpi difensivi della squadra campione in carica. Tre gli uomini per i Suns che chiuderanno in doppia doppia, senza considerare i 30 messi a referto da Knight, mattatore negli ultimi due quarti (27 personali) e l'ottima prestazione di Teletovic in uscita dalla panchina. 

Nel primo quarto è Curry il protagonista assoluto con tre triple che permettono, assieme agli 8 punti del solito Draymond Green, ai padroni di casa di conquistare un minimo vantaggio. Rispondono prontamente con sei punti a testa Len e Booker, lasciando intravedere la serata positiva degli ospiti. Le triple di Budinger e di Teletovic, in uscita dalla panchina, non consentono a Golden State di scappare nel punteggio, con Curry che chiude il quarto con cinque personali per il più 7 finale. Knight sembra sornione, mentre Devin Booker arma la mano, sempre più calda, di Len (17 punti nel primo tempo) e di Teletovic (2/3 da oltre l'arco). Le certezze degli ospiti sembrano crollare davanti ai canestri di Speights che valgono il primo allungo del match, anche se gli ospiti rispondono presente brekkando nuovamente i padroni di casa per il pari a quota 44. Negli ultimi minuti i Warriors trovano linfa e punti vitali dalla lunetta (12/12), ma è Tucker a chiudere il primo tempo con la tripla del -4 che lascia i giochi apertissimi. 

Sulla scia della bomba nel finale di prima frazione, gli ospiti tornano in campo più carichi del previsto e trovano inaspettatamente in Knight l'uomo della riscossa: l'ex Milwaukee Bucks firma 17 punti nel solo terzo periodo, togliendo la scena a Curry mostrandogli la sua artiglieria pesante (5 triple a bersaglio). I Golden State Warriors sbandano davanti al parziale confezionato dagli ospiti a mo' di uovo di Pasqua, e dopo aver risposto con Klay Thompson e Green, crollano addirittura sotto di 10. Livingston e Speights tengono a galla gli uomini di Kerr, travolti dalle triple di Knight che sigilla il punteggio sul 95-85. La rimonta, tuttavia, è nell'aria anche quando tutto sembra lasciare presagire la fine della striscia positiva casalinga: Speights e Curry trascinano i Warriors al 7-0 iniziale dell'ultimo quarto, che lancia un messaggio forte e chiaro ai Suns. Len, Booker e Knight, carichi di falli e di stanchezza, iniziano ad accusare il colpo, soprattutto in attacco dove la fluidità dei giochi viene interrotta dal quintetto piccolo scelto da Kerr. In assenza di Iguodala, è Livingston lo specialista difensivo che mette la museruola a Knight (anche se quest'ultimo prova in tutti i modi a caricarsi la squadra sulle spalle) e riesce ad imprimere ritmo all'attacco: Speights va a nozze, Curry pure. Dalla tripla del 108-105 di Knight inizia la mattanza, con Golden State che mette a segno il parziale di 14-0 che chiude la gara (due triple di Steph).