A spazzare via le tante voci su Chris Bosh è... Chris Bosh. Il lungo dei Miami Heat ha rilasciato infatti un comunicato ufficiale lo scorso giovedì, dicendo di non essere preoccupato per i coaguli di sangue nella sua gamba e di rimanere ottimista sul suo ritorno in vista dei playoffs.

“So che ci sono state molte domande, molti dubbi sulla mia salute e sul mio rientro. Quest'anno non sono mai stato npericolo di vita, mi sento molto bene e al momento non ho nessuna trombosi profonda, e non ho più coaguli di sangue nelle gambe”. Bosh ha poi parlato di un lavoro in collaborazione con i dottori per “trattamenti precauzionali”, senza quindi fissare date per il suo rientro in campo. Dalla vigilia dell'All-Star Weekend, ovvero da quando il problema di natura sanguigna alla gamba destra ha iniziato a manifestarsi con decisione nell'undici volte all-star, CB1 ha visitato diversi team medici cercando di capire quale strada intraprendere per poter tornare a giocare il prima possibile. “Ho fatto tutti i passi necessari per assicurarmi di essere in salute. L'ho fatto per me, per la mia famiglia e per la mia squadra. Ho lavorato, mi sono allenato con la squadra, ho visto i filmati delle partite, ho esaminato le giocate e sono stato tra il pubblico in tutte le nostre partite casalinghe, anche se non ero visibile. Continuerò a supportare i miei compagni in qualsiasi modo possibile. Rimango positivo sul fatto che riuscirò a tornare in campo in questa stagione, e apprezzo davvero molto l'interesse e la preoccupazione di tutti”.

Buttando l'occhio ai social media del prodotto di Georgia Institute e l'orecchio alle parole del suo coach Erik Spoelstra, si evince come Bosh stia già ricominciando a lavorare con lo staff medico degli Heat, ma ancora non in azioni di contatto coi compagni. La stessa franchigia, infatti, si farà garante della salute del lungo giorno per giorno, a seconda della risposta del suo corpo all'aumento dei carichi di lavoro prima dell'eventuale rientro.

L'infortunio del trentunenne ex-Raptors fu inizialmente considerato un semplice stiramento al polpaccio, ma dopo appena pochi giorni si è intuito qualcosa di più serio, anche se l'intera lega ha mantenuto il massimo riserbo. Eppure, la situazione non è nuova per Bosh. Lo scorso anno, infatti, dovette rinunciare alle ultime trenta gare dei suoi Heat proprio a causa di un coagulo di sangue “spedito” dal polpaccio fino ai suoi polmoni, provocando molto dolore ed addirittura parecchi giorni di ricovero ospedaliero.

Dal momento del K.O., ovvero dalla pausa per l'All-Star Weekend, tuttavia, Miami ha il quarto miglior record della lega (8-3), frutto del cambiamento di ritmo – più veloce – e del grande inserimento di Joe Johnson, subito a suo agio nella sua posizione di ala piccola titolare, con Luol Deng spostato da 4 proprio al posto di Bosh.

“Non puoi sostituire Chris” sono state le parole di Dwayne Wade, storica bandiera della franchigia della Florida “e non stiamo cercando di sostituire Chris”.