Portland Trail Blazers 112-128 Golden State Warriors

Non c'è mai partita all'Oracle Arena dove gli Warriors vanno in vantaggio nei primi minuti e ci restano fino alla fine. Nei primi due quarti mettono a referto ben 81 punti e un vantaggio di 20 punti che concede molta sicurezza ai padroni di casa. Nella ripresa il vento non cambia e Golden State si prende la rivincita per la sconfitta subita un mese fa subito dopo l'All Star Game. Thompson e Curry sono (come al solito) i top scorer, rispettivamente con 37 e 34 punti; si vede poco nelle file dei Blazers, dove McCollum conclude con 18 punti e Lillard con 17, con Portland alla terza sconfitta in quattro gare. L'unica nota stonata per gli Warriors è l'infortunio di Iguodala nel terzo quarto, con conseguente uscita anzitempo.

Houston Rockets 102-98 Boston Celtics

Partita equilibrata a Boston dove i Celtics cercano di staccare gli Heat per il terzo posto nella Conference ma vengono fermati dalla furia di James Harden, che porta ai suoi una vittoria fondamentale in vista playoff. L'inizio del match è tutto a favore dei padroni di casa, spinti da Isaiah Thomas che regala qualche punto di vantaggio a fine primo quarto; Harden però sale in cattedra nel secondo quarto e riesce a tenere Houston in vantaggio per il resto della partita. Sei punti consecutivi del nuovo arrivato Michael Beasley danno 10 punti di vantaggio ai Rockets negli ultimi minuti, necessari nel finale di partita per consegnare la vittoria agli ospiti. Piove sul bagnato per i Celtics che vedono anche la loro guardia Jae Crowder abbandonare la partita per un infortunio alla caviglia.

Washington Wizards 93-114 Utah Jazz

La buona partenza di Washington nel primo periodo è solo un fuoco di paglia, destinato a spegnersi rapidamente contro le triple dei Jazz. Dopo un inizio non semplice Utah prende subito un piccolo vantaggio che ammonta a 8 punti alla fine del primo tempo; ma è il terzo quarto decisivo, che vede cadere John Wall e compagni a causa di uno strepitoso Shelvin Mack (che chiuderà col career-high di 27 punti) e della freddezza dei compagni al tiro. I 20 punti di differenza alla fine del terzo periodo non danno spazio a nessuna replica degli ospiti, per i quali non bastano i 24 punti e 9 assist di Wall e continuano il loro periodo nero con quattro sconfitte consecutive. Prestazione convincente di Utah che nel finale di stagione può ancora puntare alla rimonta sui Mavericks (in caduta libera) e quindi all'ottavo posto in Conference.