I Golden State Warriors di Steve Kerr ottengono la quarantaseiesima vittoria consecutiva in casa, battendo alla Oracle Arena gli Utah Jazz di Quin Snyder. In una serata tranquilla di Curry (eccezion fatta per il canestro da metà campo sulla sirena del primo tempo che manda in delirio il pubblico di Oakland), è soprattutto la panchina a contribuire al successo dei campioni in carica, con Speights, Barbosa e Iguodala sugli scudi. Per gli ospiti un'altra sconfitta, che complica ulteriormente i piani playoff della franchigia di Salt Lake City.
Alla Oracle Arena Quin Snyder deve fare a meno di Rodney Hood, rimpiazzato in quintetto da Chris Johnson al fianco di Shelvin Mack. I Warriors si scaldano con un paio di schiacciate da highlights di Andrew Bogut e Draymond Green, ma Utah non lascia scappar via i padroni di casa, riuscendo a difendere bene sul tiro da tre e utilizzando buona parte dei ventiquattro secondi nella metà campo offensiva. Hayward è il principale catalizzatore del gioco dei Jazz, che si affidano a Favors e Gobert per trovare possessi extra e rimanere agganciati nel punteggio. Klay Thompson è in buona serata ma, quantomeno inzialmente, è l'unico dei suoi a segnare con continuità. Golden State dà la prima spallata alla gara grazie alla sua panchina, con Iguodala, Varejao e Barbosa che accelerano a cavallo tra i due quarti iniziali (25-23), ma gli ospiti reggono grazie al loro secondo quintetto, in cui si mettono in mostra Neto, Booker, Ingles e Burke. La solita staffetta tra Varejao e Speights produce ottimi risultati per Kerr, con il secondo incisivo sui due lati del campo e protagonista dell'allungo che vale il 36-28. Curry rientra e mette a segno due triple delle sue, prima di accendere definitivamente la Oracle Arena con un canestro da centrocampo (appoggiato alla tabella) sulla sirena del secondo quarto, per il 52-41 con cui le due squadre rientrano negli spogliatoi.
Dopo l'intervallo lungo Gordon Hayward e Derrick Favors provano a mantenere Utah a contatto, ma i Warriors sono splendidi nel far girare la palla in attacco e trovare i tagli dei vari Thompson e Green. A metà del terzo periodo è ancora Mo Speights a prendersi la scena in attacco, mentre dall'altra Trey Burke tiene a galla gli uomini di Snyder, insieme a un Lyles a corrente alternata. Il finale di quarto è però ancora tutto dei campioni in carica, che chiudono avanti di diciotto lunghezze (81-63) con cinque punti consecutivi di Barbosa. Iguodala e Barnes allungano ancora per Golden State all'alba del quarto periodo, facendo raggiungere alla propria squadra un vantaggio di 22 punti. Poco più tardi le triple di Thompson e Green, unite ai canestri di Curry e Varejao, inducono Snyder a riconoscere la sconfitta e a richiamare in panchina i suoi titolari, con gli ultimi quattro minuti di partita che divengono improvvisamente puro garbage time. Spazio dunque nel finale ai vari McAdoo, Rush e Clark da una parte, Neto, Whitey e Johnson dall'altra. Finisce così con la vittoria consecutiva numero quarantasei dei Warriors sul parquet amico della Oracle Arena, mentre i Jazz dovranno cercare un filotto di successi per poter sperare di agguantare i playoff.
Golden State Warriors (57-6). Punti: Thompson 23, Green 17, Speights 16, Barbosa 13, Curry 12. Rimbalzi: Green 7. Assist: Curry 10.
Utah Jazz (29-35). Punti: Burke 18, Hayward 16, Favors e Lyles 11. Rimbalzi: Gobert 15. Assist: Mack 8.