Pronto riscatto alla Oracle Arena di San Francisco per i campioni NBA dei Golden State Warriors, che hanno la meglio degli ostici e volenterosi Orlando Magic che nonostante il parziale negativo e lo svantaggio accumulato in tre quarti, riescono a rimontare mettendo paura negli ultimi minuti ai padroni di casa. Record casalingo consolidato, quindi, da Curry e compagni, con il trenta che sfonda il muro delle trecento triple (su 650 tentativi!) in stagione: è il primo cestista di tutti i tempi a raggiungere questo traguardo. Warriors che sembrano ipotecare la pratica nel primo quarto, dove i ragazzi di Kerr mettono in campo rabbia ed agonismo come in una gara playoff, frutto probabilmente della deludente prestazione, con annessa sconfitta, rimediata il giorno prima in casa dei Lakers. 

Inizio rovente per Stephen Curry, che da solo si oppone ai canestri di Oladipo, Payton e Smith: sono otto i suoi punti di fila, con due triple su altrettanti tentativi a bersaglio. Gli fa da spalla, dopo il primo vantaggio sul 9-8, l'altro 'splash brothers': Thompson contribuisce nell'allargare la forbice del vantaggio, che assume proporzioni maggiori dopo il 12-11 per gli ospiti. 15-2 per i padroni di casa, grazie alle tre triple messe a segno in rapida successione dai due protagonisti principali e da Rush, in uscita dalla panchina. E' proprio quest'ultimo, inoltre, a dare una spallata ulteriore al match negli ultimi trenta secondi di frazione: prima la schiacciata, poi con la tripla del 31-18. Skiles è costretto a pescare dalla panchina risorse preziose della rimonta e trova pronte risposte sia da Jennings (20 in 24 minuti) e da Ilyasova: il duo ex Detroit riporta in singola cifra di svantaggio gli ospiti, che iniziano a serrare le fila difensivamente e trovare qualche tiro pulito in attacco (complice un piccolo rilassamento degli uomini di Kerr). Il ritorno in campo di Thompson coincide, non per caso, con il secondo parziale di Golden State: 10 i punti quasi di fila della guardia, che riapre il solco nel punteggio prima della fine del primo tempo. Curry risponde con cinque ai sei punti di Fournier, spedendo Orlando di nuovo sotto di 13 lunghezze all'intervallo (59-46). 

I canestri di Barnes e Bogut, uniti alla tripla di Curry per il più 19 ad inizio ripresa, sembrano mandare un messaggio definitivo alla gara, anche se Golden State si siede fin troppo presto sul vantaggio acquisito, complice anche la stanchezza fisiologica del back to back. Sono Fournier, con otto punti di fila (due triple), ed Oladipo, a dare nuova linfa e speranza agli ospiti, che hanno il merito di non uscire mai dalla contesa nonostante lo svantaggio: l'attacco dei padroni di casa trova solo nei liberi di Curry un po' di ossigeno, ma sono i Magic a farla da padrone in campo, soprattutto nella metà campo offensiva. La guardia francese sigla il -8, prima dei canestri di Barbosa (e due triple di Rush e Curry) che consentono ai Warriors di chiudere il quarto ancora in doppia cifra di vantaggio (94-77). Kerr ed i suoi tirano i remi in barca una volta ottenuto un cospicuo vantaggio, ignari delle sette vite di Orlando, che consegna nelle mani di Ilyasova e Jennings le chiavi della rimonta: 15-4 il parziale con il quale si apre l'ultimo quarto, che riporta a contatto gli ospiti riaprendo la gara. I padroni di casa stentano a ritrovare ritmo in attacco fino agli ultimi minuti della gara, quando le individualità di Thompson e Curry fanno la differenza con cinque punti in un amen: Orlando tocca anche il -2 con Oladipo ed uno scatenato Jennings, prima della tripla di Klay che raffredda i bollenti spiriti dei viaggiatori.