I Golden State Warriors di Steve Kerr incappano nella peggiore prestazione della loro regular season da record e si fanno sconfiggere allo Staples Center dai Los Angeles Lakers, in una partita in diretta nazionale che ha lasciato di stucco molti tra tifosi e addetti ai lavori. I campioni in carica pagano un pomeriggio disastroso sui due lati del campo, condito da percentuali orribili al tiro da tre (4/30) e da palle perse superficiali (venti al termine della gara), mentre i gialloviola si esaltano davanti al loro pubblico, giocando una pallacanestro non sempre razionale ma indubbiamente efficace, con Marcelo Huertas grande protagonista. Kobe Bryant lascia la sua griffe nell'ultima sfida con un Curry irriconoscibile, al pari del gemello Klay Thompson. Sesta sconfitta stagionale per gli ospiti, sotto anche di venti lunghezze nel quarto quarto.

Kobe Bryant recupera in extremis per la gara dello Staples contro Golden State. La gara si apre con una tripla di Curry, lasciando presagire un andamento di gara che invece non si verificherà. I gialloviola appaiono infatti subito più decisi ed energici, mentre gli uomini di Kerr perdono palloni in successione con Curry e Green. Thompson litiga con il canestro fin dall'inizio, Bogut sembra passare per caso a L.A., e i Lakers ne approfittano, anche grazie a uno scatenato D'Angelo Russell, che per un tempo fa il Curry, coadiuvato da Jordan Clarkson, mai tanto preciso come in questa occasione. Anche i panchinari di Scott rispondono presente: è in particolare Marcelo Huertas ad accendere il pubblico gialloviola con assist da urlo per i vari Bass e Randle, con Kobe che segna un paio di fade-away d'annata. Nonostante il giro di cambi, Kerr vede i suoi trovarsi sotto 41-31 a metà del secondo quarto, anche perchè Draymond Green ha problemi di falli e i padroni di casa dominano a rimbalzo offensivo. Curry prova a scuotersi nel finale di tempo, ma trova solo tre tiri liberi su fallo di Bryant, con il tabellone che segnala un incredibile 60-49 all'intervallo lungo.

Alla ripresa delle operazioni, quando ci si attende una reazione di Golden State, sono invece i gialloviola a metterci ancora più intensità, guidati da un Clarkson scatenato e da un Randle altalenante. Gli ospiti non trovano mai ritmo, con gli Splash Brothers assolutamente disastrosi, non solo al tiro, ma anche nelle palle perse. Green e Barnes si adeguano al torpore generale dei Warriors, che vedono invece i Lakers scappare via sul + 20 grazie a un paio di magie di Nick Young (75-55). Anche Shaun Livingston, il più positivo dei suoi nel primo tempo, pasticcia insieme ai vari Rush, Barbosa e Varejao, con Kerr che si infuria con gli arbitri per un'infrazione non rilevata a Clarkson. I tiri che normalmente Curry segna da distanze siderali finiscono sul ferro o diventano airball, mentre Thompson sbaglia conclusioni per lui elementari. Avanti 84-73 all'ultima pausa, i padroni di casa aumentano se possibile l'intensità, difendendo a sprazzi e attaccando con furore, anche se non sempre in maniera lucida. E' Huertas l'uomo del match: il brasiliano fa impazzire gli avversari sul pick and roll e trova ricevitori improbabili come Bass. Nance e Clarkson costringono infine Kerr ad alzare bandiera bianca e a richiamare in panchina i suoi titolari sul punteggio di 101-83 a quattro minuti dalla fine. I Lakers si tolgono così forse l'unica vera soddisfazione della loro stagione, mentre per i Warriors si tratta di una brutta sconfitta che potrebbe riportarli per un momento con i piedi per terra.

L.A. Lakers (13-51). Punti: Clarkson 25, Russell 21, Bass e Young 13, Bryant e Randle 12, Huertas 10. Rimbalzi: Randle 14. Assist: Huertas 9. 

Golden State Warriors (55-6). Punti: Curry 18, Thompson 15. Rimbalzi: Green 10. Assist: Green 9.