E' servita la migliore versione di LeBron James ai Cleveland Cavaliers per avere la meglio, nella ripresa ed in rimonta, dei Boston Celtics del solito Isaiah Thomas. Davanti al folto pubblico della Quicken Loans Arena, i ragazzi di Tyronn Lue ribaltano un primo quarto giocato sotto ritmo e dominato dagli ospiti, che addirittura erano avanti anche di 18 lunghezze. I padroni della Eastern Confernence si confermano i ragazzi dell'Ohio, ma la truppa di Stevens, nonostante il passivo, non esce ridimensionata dal "The Q" dove era riuscita già in passato ad ottenere un prezioso e prestigioso successo. I Celtics confermano la loro idea di basket, conservando il terzo posto alle spalle dei Toronto Raptors, anche se gli Heat incombono alle spalle.
Inizio in salita, ed anche bella ripida, per i padroni di casa, che trovano davanti a sè una squadra in grado di cambiare su tutti i blocchi e difendere, in maniera impeccabile, su tutti gli interpreti. Thomas guida l'attacco ospite verso il parziale che lancia subito Stevens ed i suoi in vantaggio di dieci lunghezze: il piccolo play apre il parziale, Irving risponde soltanto parzialmente da tre, mentre Sullinger e Bradley scrivono il 23-13. Difesa, transizione e triple a valanga il credo di Boston, che cavalca l'onda Thomas e, grazie all'ingresso di Turner (quattro in due azioni) il gap cresce a dismisura fino a toccare il più 18 (35-17), con i verdi che tirano il 75% da oltre l'arco. Nel secondo quarto iniziano ad arrivare le prime difficoltà, fisiologiche, al tiro per gli ospiti, con Smith e compagni che invece iniziano a carburare, soprattutto offensivamente. Le triple di Jerebko e Bradley illudono gli ospiti, che crollano sotto i colpi dell'enigma Thompson e di Irving, scatenato in attesa dell'arrivo di sua maestà: parziale di 10-0 e gara di nuovo aperta. James torna con due liberi interlocutori, prima di entrare definitivamente in partita con il jumper e l'assist per la tripla del -1 di JR Smith. Shumpert firma il sorpasso con cinque punti personali, con Cleveland che dopo la mattanza del primo quarto chiude sopra di un punto all'intervallo.
Nella ripresa Boston fatica a ritrovare il ritmo in attacco del primo periodo, ma è soprattutto difensivamente dove gli uomini di Stevens non riescono più a trovare il bandolo della matassa chiudendo l'area perfettamente come nei primi 12 minuti. James opera a piacimento o per se stesso o per i compagni, dominando fisicamente Crowder: Boston si aggrappa ai canestri di Thomas e di un positivo Sullinger, ma non riesce quasi mai a rimettere la testa avanti nel punteggio. James impatta la tripla di Isaiah, prima che Love ed Irving allarghino la forbice del distacco (76-70). I Celtics restano in partita, senza mai mollare, sempre con criterio e lucidità, cercando sempre il tiro migliore: Crowder e Sullinger accorciano, ma è Cleveland a piazzare la zampata decisiva con la tripla di Shumpert a fine terzo quarto (91-83). Gli otto di svantaggio destabilizzano le certezze degli ospiti, che crollano alla distanza: Thompson, Irving e Dellavedova regalano ai Cavaliers la doppia cifra di vantaggio (99-85). Boston reagisce fino al meno sette con Thomas e Turner, ma Smith da tre ed il ritorno di James chiudono di fatto la contesa, mandando i titoli di coda al match.