Non c'è trippa per gatti quando gli Oklahoma City Thunder affrontano i Golden State Warriors, a maggior ragione se si gioca alla Oracle Arena. Alle difficoltà tecniche e di accoppiamento che i Thunder hanno con Draymond Green e compagni, si univa stanotte anche la componente casalinga per i Warriors, fattore se si considera che con il successo contro la franchigia di Donovan, Kerr ed i suoi hanno pareggiato il record di 44 successi di fila tra le mura amiche dei Chicago Bulls '95-'95. Durant e soci crollano, ancora una volta, sotto i colpi dei campioni in carica NBA, che stavolta oltre ai soliti 33 punti di Stephen Curry, tornato in campo dopo la pausa della notte scorsa, mettono a referto anche altri cinque uomini in doppia cifra, con la panchina che come spesso accade ribalta il match nel momento decisivo. 

Partita equilibrata per la prima metà gara, senza particolari strappi nel punteggio: Curry, con sette punti personali (due triple), risponde all'inizio di Ibaka e Singler, che controbattono con la stessa moneta. Durant chiude il primo periodo con cinque liberi, che gli permettono di salire a quota 11 punti personali e di tenere la sua squadra a contatto nel punteggio (29-28). Crescono i ritmi, con annesse percentuali, nel secondo quarto, con Golden State che prova a fare la differenza con gli ingressi di Iguodala, Speights e Livingston (questi ultimi due chiuderanno in doppia cifra). Oklahoma risponde con quattro punti di fila di Waiters, ma non può nulla dopo il ritorno in campo di Klay Thompson, che con Speights confeziona il +6 (42-36, massimo vantaggio). Si scuotono gli ospiti grazie a Westbrook, che trascina i suoi alla rimonta ed al pareggio, anche se il play di OKC sbaglia molto da oltre l'arco. Cinque punti finali di Steph Curry chiudono il primo tempo per i Warriors, ma Singler ed Ibaka rispondono prontamente per il 61-61, prima che il nativo di Akron sparigli ancora le carte sulla sirena. 

Equilibrio che non si rompe nei primi minuti di terzo periodo, ma che viene messo in pericolo dalla fiammata ospite firmata, ovviamente da Kevin Durant: Oklahoma riesce ad alzare i ritmi in difesa, concretizzando in attacco con le triple di Ibaka e Westbrook nel parziale di 10-2 che sembra lanciare i Thunder. Risponde prontamente la squadra di Kerr, che con due palle recuperate di seguito si riporta immediatamente sul -5. Barnes e Curry chiudono ulteriormente lo strappo, ma il canestro sul finale di Durant permette ad OKC di chiudere avanti alla penultima sirena (82-83). Come spesso accade quando ad inizio quarto periodo la sfida è ancora in bilico, è la panchina di Golden State a suonare la carica: Speights fa strada con la tripla, Barbosa rifinisce con sei punti personali il parziale che vale il più 8 per i padroni di casa (95-87). Durant ed Ibaka provano a rimediare portando Oklahoma sotto di due, prima del parziale che ipoteca la gara: Westbrook sbaglia due triple di fila, lasciando campo al 10-0 di Golden State che scappa sul 109-97. Le due triple di Steph mandano i titoli di coda al match, archiviando la terza vittoria di fila dei Warriors contro Oklahoma.